ROMA – È “assurdo” che non siano state definite scadenze “né per un invito né per un ingresso” dell’Ucraina nella Nato: lo ha scritto il presidente Volodymyr Zelensky, con un messaggio diffuso su Twitter, nel primo giorno del vertice dell’Alleanza atlantica a Vilnius.
Secondo il capo di Stato, “sembra che non si sia pronti né a invitare l’Ucraina a candidarsi né a farla diventare un membro della Nato“. Il messaggio si conclude con la conferma che Zelensky “discuterà” di questi temi intervenendo al vertice.
“Sono assolutamente certo che sull’Ucraina saremo uniti e invieremo un messaggio forte“: aveva scritto questa mattina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sul vertice dell’Alleanza atlantica di oggi e domani a Vilnius.
In discussione nella capitale della Lituania ci sono le richieste del presidente Volodymyr Zelensky rispetto alla prospettiva di un’adesione di Kiev all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.
Fonti di stampa concordanti hanno evidenziato che l’ipotesi di un invito formale all’Ucraina è esclusa in considerazione del fatto che, a conflitto armato con la Russia in corso, un ingresso del Paese obbligherebbe la Nato a intervenire direttamente in sua difesa sulla base dell’articolo 5 del Trattato.
Alla vigilia del vertice, Zelensky ha sottolineato di volere un impegno e delle scadenze chiare rispetto a un’adesione di Kiev.
Sul tavolo del vertice anche il nodo di un’adesione all’Alleanza atlantica della Svezia. Ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha riferito di un via libera alla candidatura, sottolineando però da un lato la necessità di un impegno di Stoccolma contro i “terroristi” curdi che si troverebbero nel suo territorio e dall’altro di una riapertura dei negoziati per l’adesione di Ankara all’Unione Europea. Stolteberg ha detto che le “preoccupazioni in materia di sicurezza” della Turchia saranno “prese in considerazione”.
In discussione a Vilnius anche aumenti della spesa militare da parte degli Stati membri. Il governo britannico ha ribadito, in linea con la posizione americana, come il 2 per cento del Prodotto interno lordo non sia un obiettivo massimo ma una soglia minima.
Secondo Konstantin Gavrilov, capo della delegazione russa ai colloqui di Vienna sulla Sicurezza militare e il controllo degli armamenti, citato dall’agenzia di stampa Novosti, la Nato cercherà ancora di “provocare” e “mettere alla prova” Mosca ma senza intervenire in modo diretto nel conflitto in Ucraina.