Dall'inviato
ROBERTO ZANNI
ROMA - Una giornata dedicata agli italiani all'estero, al loro mondo con una particolare attenzione alla comunicazione e all'informazione. Ecco il convegno 'Raccontare l'Italia oltre Frontiera' promosso dall'on. Fabio Porta (PD) e organizzato da Filef che si è svolto a Roma nella splendida cornice alla Camera dei Deputati, Sala del Refettorio Palazzo San Macuto. Non capita spesso che la politica, gli addetti all'informazione si ritrovino sotto lo stesso tetto per discutere su quello che non funziona, sui i rimedi e su tutto ciò che si può o potrebbe fare per rendere i connazionali all'estero finalmente più vicini al loro Paese. Una giornata lunga, ma che l'importanza dei temi trattati ha fatto volare via in un attimo con tanti relatori che si sono succeduti sul palco. Ed è stata l'acuta introduzione dell'on. Porta che ha toccato rapidamente, ma profondamente i temi salienti, a dare il via a un interessante dibattito. "Negli ultimi vent'anni - ha sottolineato il parlamentare eletto nella circoscrizione dell'America del Sud - abbiamo assistito a una relazione inversamente proporzionale tra l'arrivo degli eletti all'estero e la partecipazione istituzionale delle comunità italiane, anche se ci si poteva aspettare il contrario. Anche per questo diventa importante la presenza della stampa italiana all'estero, ma si devono fare i conti con una legislazione che, riguardo ai contributi, è anacronistica e finisce per penalizzare anche gli addetti all'informazione competenti". Porta ha aggiunto poi che i casi come quello di cui è rimasto vittima 'Gente d'Italia' purtroppo sono più numerosi di quello che si possa pensare. Dalle testate penalizzate dai pareri dettati da interessi che nulla hanno a che vedere con la legalità l'on. Porta poi è passato anche ai brogli (di cui lui stesso è rimasto vittima). "Non si tratta solo della tecnicità del voto, ma concerne anche il livello di coscienza degli elettori, a volte pigro e mal informato che in questo modo diventa più facilmente preda di manipolazioni del voto". Così, con la moderazione di Gianni Lattanzio, in un primo momento accompagnato da Pietro Lunetto (Filef) si sono avviati i lavori che hanno visto come primo intervento quello del Sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo Giorgio Silli. "In questo momento sto raccogliendo quello che Paesi per certi versi simili all'Italia stanno facendo nel campo dei propri connazionali all'estero. Ma il mondo va veloce e nel mio intervento recente al CGIE ho evidenziato come si dovrebbe giungere a un documento condiviso su riforme dello stesso Consiglio Generale degli Italiani all'estero e della stampa fuori dai confini e per quest'ultima si dovrebbe migliorare l'ultima riforma. Ma da questo convegno spero si possa partire a una reazioni che porti a un disegno di legge condiviso proprio per i media all'estero". Toni Ricciardi (PD) eletto in Europa, ha evidenziato la necessità dei finanziamenti aggiungendo che "si dovrebbe anche ragionare sulla qualità, ma si dovrebbe pure ripristinare la Commissione per la stampa italiana all'estero". Il collega di partito Francesco Giacobbe (ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide) ha puntato l'attenzione sulla memoria storica dell'emigrazione rappresentata dalla stampa. Da remoto è intervenuto anche il segretario generale CGIE Michele Schiavone convinto della necessità di una riforma di legge per i mezzi dell'informazione che si trovano fuori dai confini nazionali, ma, in tempi molto più brevi, ha garantito l'impegno per risolvere qualcosa entro la fine dell'anno. Giangi Cretti, presidente FUSIE e della Commissione Informazione CGIE, come ci aveva anticipato l'altra settimana, ha sottolineato l'esigenza di una urgenza sul tema che riguarda i requisiti per i contributi alle testate all'estero: "I pareri dei Comites devono essere forniti su base oggettiva e si dovrebbe ripristinare la Commissione che fino al 2016 era d'appoggio al Dipartimento per l'Editoria proprio su questo tema". Ma come il mondo cambia, lo stesso succede anche al campo dei media e per questo i partecipanti al seminario della Camera dei Deputati si sono detti tutti d'accordo della necessità di un rinnovamento, una sfida nuova che in particolare per Cretti non vede, al momento, essere pronte tutte le testate che, in ogni caso non possono prescindere dal sostegno delle istituzioni. Quindi si sono succeduti Claudio Di Berardino (comunicazione INCA), Rino Giuliani (vicepresidente FIEI) e Salvo Li Castri (vicepresidente Ordine dei Giornalisti della Sicilia) che, puntando sul giornalismo non si è dimenticato della fondamentale importanza della professionalità. Diviso in due tronchi, il seminario si è incalato sulla disamina della emigrazione italiana per tornare poi sul dolente tasto dello scandalo dei pareri ambasciatori/Comites che non è stato dimenticato da Francesco Siddi, presidente ConfindustriaRadioTv, mentre a chiudere la maratona un vivace dibattito avviato dalle parole del direttore di 'Gente d'Italia' Mimmo Porpiglia (il cui intervento potete leggere a parte) a cui Luciano Ghelfi (Rai2), assieme agli altri panelist, ha offerto la propria solidarietà aggiungendo che il primo alleato della stampa italiana all'estero si trova nella carica più importante dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che i cambi siano necessari si è rivelato un po' il leitmotiv della giornata, così si è aggiunto Giuseppe Della Noce (Aise) e Luciano Vecchi (consigliere CGIE) che l'ha definita una emergenza convinto che se "più forte è l'italianità all'estero lo diventa anche la stessa Italia". Sei milioni di connazionali iscritti all'Aire, la 21a regione italiana, ai quali si aggiungono 80 milioni di italo discendenti: numeri che non sono stati dimenticati e che dovrebbero fare riflettere anche il Governo e i media che si trovano in Italia rei di trascurare, con rare eccezioni, l'italiano che non vive in Italia. A chiusura del convegno, un successo per l'instancabile on. Porta, il parlamentare piddino ha voluto sottolineare la necessità della disponibilità del Governo, di tutte le forze politiche, per affrontare in particolare i problemi relativi alla stampa all'estero che necessitano non solo di riforme, ma di risposte urgenti perchè soprattutto la questione dei pareri dei Comites è scandalosa. "Si parla tanto di turismo delle radici - ha poi concluso - ma ci deve essere anche chi le coltiva queste radici".