Santa Francesca Cabrini e le donne italiane a Chicago, questo tema è stato l’oggetto di riflessione di un incontro tenutosi a Montecitorio, promosso dal deputato del Pd Christian Di Sanzo, eletto nella ripartizione America settentrionale e centrale. “Donne italiane a Chicago” è anche il titolo di un libro di Dominic Candeloro, Kathy Catrambone e Gloria Nardini. “Madre Cabrini era una di loro: una donna impegnata nella pastorale ma prima di tutto nella promozione della dignità della persona e della donna”, ha esordito il moderatore Gianni Lattanzio ricordando che proprio nel mese di luglio ricorre l’anniversario della canonizzazione di Cabrini avvenuta nel 1946. “Oggi a Chicago circa il 7% della popolazione ha origini italiane ed è presente nella gestione della vita pubblica”, ha aggiunto Lattanzio.
“Questo libro ci ricorda il contributo delle donne che spesso è troppo poco discusso nella storia e nel mondo di oggi”, ha affermato il deputato Di Sanzo elogiando il grande lavoro di natura storica svolto per realizzare questo volume. “Dopo aver vissuto per diciassette anni negli Stati Uniti parlare di Chicago è per me un grande onore”, ha aggiunto Di Sanzo ricordando anche la figura del senatore Renato Turano, compianto esponente della comunità italiana a Chicago, e l’organizzazione Casa Italia cui lo stesso Turano si era dedicato. “In questo libro sono narrate le esperienze di donne attraverso episodi e memorie legate a figure particolari. La donna diventa attore importante per la costruzione di un ambiente di vita: la figura della donna è fondamentale per la società”, ha precisato Di Sanzo sottolineando come la stessa figura di Madre Cabrini sia esempio di queste virtù femminili votate al cambiamento di prospettiva nella società, dove la donna non ha più un ruolo secondario ma diviene protagonista. “C’è una memoria collettiva da ricordare attraverso una storia delle donne che non è un qualcosa che viene fatto spesso”, ha evidenziato Di Sanzo. “È un onore stare qui quando celebriamo 77 anni dalla canonizzazione di Madre Cabrini”, ha esordito Suor Marie Da Silva ringraziando gli organizzatori per questo appuntamento riguardante “l’importante tema delle donne italiane a Chicago e in modo speciale Madre Cabrini”. Da Silva ha ricordato le numerose opere realizzate dai missionari e dalla stessa Madre Cabrini che ha lavorato molto all’interno delle comunità italiane negli USA, con particolare attenzione alle donne che soffrivano la questione della disuguaglianza sociale. Da Silva ha ricordato una Madre Cabrini che ha saputo riflettere in sé stessa l’esempio di una donna moderna aperta ai cambiamenti. Il Professor Dominic Candeloro, storico delle migrazioni, ha lamentato il rischio di perdere una storia: la storia italo-americana. “Viviamo in un tempo difficile per la cultura, specialmente per noi italo-americani”, ha commentato Candeloro sottolineando che, dopo diverse generazioni, il rischio sia nella mancanza della conoscenza verso l’esperienza migratoria. L’artista Meo Carbone ha sottolineato come anche le immagini contribuiscano molto a non far perdere la memoria storica. Carbone ha dedicato diverse opere ed esposizioni alla figura di Madre Cabrini e al lavoro dei missionari. Carbone ha anticipato l’idea di realizzare una mostra a Montecitorio, poi a seguire a Chicago e infine a Ellis Island a New York. Sono intervenute per un saluto in video-collegamento con Montecitorio Gloria Coco, Kathy Catambrone e Gloria Nardini. Lalla Mancini (Sindaco di Minervino Murge) ha sottolineato come questi temi non appartengano al passato ma alla storia dell’uomo. “Ben venga la promozione dello studio della storia in generale ma anche del flusso migratorio avvenuto nella metà dell’800 e poi a seguire nel secolo scorso perché vede Madre Cabrini come donna forte e tenace, a servizio non solo di Dio ma del bene comune”, ha commentato Mancini. La scrittrice e dirigente scolastica Maria Rosaria D’Alfonso ha spiegato come abbia nel tempo imparato ad apprezzare gli aspetti positivi di entrambi i Paesi – Italia e USA – ma anche a riconoscerne gli aspetti negativi. D’Alfonso ha accolto con entusiasmo l’idea che ci possa essere in futuro una cattedra nelle scuole italiane dedicata allo studio della storia dei fenomeni migratori. “Non vanno aboliti i dialetti dalla memoria storica, dall’alfabetizzazione e dall’educazione linguistica”, ha aggiunto D’Alfonso. La docente Anna Chiara Ionta, che insegna a Chicago, ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione una cattedra di studi italo-americani. “C’è ancora tanta storia da scrivere e vanno sensibilizzate le nuove generazioni”, ha puntualizzato Ionta