Continua in mezzo ad una confusione che disorienta i passeggeri la sospensione della operatività dell’aeroporto Fontanarossa di Catania.
Messaggi che arrivano con grande ritardo ai passeggeri, che spesso apprendono dell’annullamento o della riprotezione del proprio volo verso altri aeroporti solo quando sono arrivati in aeroporto.
Spostamenti da Catania a Trapani o Palermo comunicati con molto ritardo, navette che a volte non si trovano.
In mezzo a tanta confusione, chi paga è il passeggero che spesso apprende del trasferimento del volo con molto ritardo. Arriva anche l’annullamento del volo con facoltà di rimborso e possibilità di procedere ad una nuova prenotazione con tariffe a volte notevolmente più alte.
Disservizi che oltre a stancare i passeggeri, gettano un’ombra negativa sia sull’organizzazione dei servivi aeroportuali che su eventuali piani di emergenza in casi come quello di Catania, dove la sospensione dell’operatività del Fontanarossa inizialmente viene annunciata fino a mercoledì 19 luglio, per poi essere spostata al 25 luglio.
Ad aggravare una situazione già sufficiente grave, arriva la decisione della gestione dell’aeroporto di Palermo che annuncia che non riceverà più voli programmati su Catania a partire da venerdì.
L’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie (USEF) ed il Coordinamento delle Associazioni Regionali Sicilianedell’Emigrazione (CARSE) esprimono preoccupazione e disappunto per i disservizi che si vengono a creare non solo a danno dell’industria del turismo, ma anche a danno di un notevole numero di emigrati che rientrano in Sicilia per trascorrervi un periodo di ferie, per riprendere contatti con la propria terra, animando centri che per buona parte dell’anno restano spopolati e nello stesso tempo dando impulso, anche se temporaneo all’ economia asfittica di comuni che puntano molto su questi rientri estivi temporanei.
Di questo caos di cui ancora non si hanno notizie certe se si tratta di incendio doloso o altro, una risposta arriverà dall’inchiesta. Intanto, sembrerebbe arrivato l’epilogo
Non è solo questo però il problema che affligge e rende difficile la mobilità da e verso la Sicilia. Con prepotenza si aggiunge anche l
Si pensi ad esempio che la differenza tra un volo Roma Milano ed un volo Roma Palermo è di circa il 30%. Un siciliano che lavora a Roma e piglia un volo per Palermo, paga il 30% in più rispetto un passeggiero che si sposta da Roma a Milano.
Una differenza che pesa sulle tasche di chi lavora al Nord e torna per le vacanze o di chi studia al Nord e vuole raggiungere la famiglia durante la pausa estiva o le festività.
Stesso esborso economico debbono sopportare i tanti emigrati che lavorano al nord o all’estero e che scendono per vedere le famiglie. Una misura che penalizza anche il turismo e con la quale debbono fare il conto quelli che scelgono la Sicilia per una vacanza.
Il tutto in barba ai roboanti annunci di accordi sui prezzi diffusi in varie occasioni dal governo regionale.
La triste realtà ci testimonia invece l’esatto contrario. Continua la grande disparità di prezzi sui voli da e per la Sicilia, continua il caos sui voli che da Catania si ripercuote anche sugli aeroporti di Comiso, di Palermo e di Trapani. Anche Palermo, infatti, dopo avere annunciato che non
riproteggerà più voli originati o diretti a Catania per questo fine settimana, ora comincia pure a registrare l’annullamento di voli anche da tempo programmati su Palermo.
Cosa ci riserva il futuro non è dato sapere in mezzo a tanta precarietà ed improvvisazione. L’unica cosa certa è che chi ci rimette è la Sicilia, il suo popolo e la sua economia i suoi emigrati.
Al fine di sollecitare una soluzione definitiva, vogliamo farci promotori della costruzione di una mobilitazione permanente dei siciliani all'estero sul tema dei costi dei collegamenti per la Sicilia. Nelle prossime settimane ci attiveremo con le associazioni disponibili a delle iniziative unitarie che coinvolgano le nostre comunità nel mondo.
Salvatore Augello