ROMA – La Commissione Finanze della Camera dei deputati ha avviato l’esame del provvedimento recante modifiche alla normativa in materia di equiparazione del regime fiscale nell’applicazione dell’imposta municipale propria e dell’imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire).
Ad illustrare il provvedimento in qualità di relatore Toni Ricciardi, deputato eletto per il Pd nella ripartizione Europa e autore di una proposta di legge abbinata relativa al medesimo argomento. Ricciardi esprime in primo luogo soddisfazione per l’avvio dell’esame del testo in sede referente e rileva come esso tenda, più che a estendere la portata di una vigente agevolazione, a equiparare situazioni attualmente trattate in modo diverso dal legislatore e che, in particolare, concernono il trattamento fiscale della prima casa dei contribuenti italiani residenti all’estero. La proposta ha in particolare a oggetto – sottolinea – l’equiparazione del regime fiscale dell’imposta municipale propria e dell’imposta di registro relativamente a immobili posseduti in Italia dai connazionali iscritti all’Aire.
Per effetto delle modifiche proposte – spiega il relatore – “si intende assimilare all’abitazione principale del contribuente, dunque rendendola esente da imposta, una sola unità immobiliare a uso abitativo, con le relative pertinenze, posseduta in Italia, a titolo di proprietà o di usufrutto, da cittadini iscritti nell’Aire, a condizione che sia situata nel comune di iscrizione nell’Aire e che non risulti locata o data in comodato d’uso”.
“Attualmente, infatti, la cosiddetta «prima casa» posseduta dai soggetti residenti all’estero iscritti al’Aire non gode di agevolazioni: dal 2021, solo per i pensionati residenti all’estero titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia è riconosciuta una riduzione dell’IMU – ricorda Ricciardi. Per il deputato tale circostanza costituisce “una vera e propria ingiustizia, in quanto si tratta soggetti fiscali dalla doppia veste, una estera e una nazionale, la cui situazione non può in alcun modo essere equiparata a quella di coloro che, pur restando in Italia, lasciano il proprio territorio di origine allo scopo di trasferirsi in altre zone del Paese e che pure sono tenuti a pagare l’IMU sulla propria abitazione d’origine, considerata come seconda casa. Questi ultimi, infatti, corrispondono i tributi locali, usufruiscono del servizio sanitario ed esercitano i diritti politici, tra cui il voto alle elezioni locali, presso il nuovo comune di residenza”, mentre “diversa è la situazione di un connazionale residente all’estero – prosegue Ricciardi, secondo il quale “la disparità di trattamento subita dai soggetti Aire appare ancora più iniqua alla luce delle agevolazioni, in tema di Imu, introdotte nel corso degli ultimi anni”, in particolare “la possibilità per i componenti del nucleo familiare di godere dell’esenzione IMU anche nel caso di due immobili, ciascuno di proprietà di uno dei coniugi, siti nel medesimo comune, ovvero in diversi comuni quando detti componenti abbiano residenze e dimore abituali diverse”.
Nel provvedimento viene previsto che le agevolazioni disposte per l’acquisto della prima casa (applicazione dell’aliquota ridotta al 2 per cento) si applichino in favore dei cittadini italiani iscritti all’Aire. Sono inoltre contenute delle modifiche terminologiche che sostituiscono il criterio della residenza all’estero con il riferimento all’iscrizione all’AIRE, e che per Ricciardi “potrebbero anche svolgere funzioni di controllo fiscale, alla luce della circostanza secondo cui gli italiani effettivamente residenti all’estero sono in numero ben superiore agli iscritti all’Aire, in diversi casi per ragioni di mancata trasparenza fiscale, o anche per motivi legati al mantenimento di prestazioni socio-sanitarie”. A suo parere la proposta, con le suddette modifiche terminologiche, non intende tanto “rivendicare un diritto nuovo, quanto sancire la parità di trattamento tra situazioni legislativamente non assimilate”. “Qualora si intendesse reintrodurre l’IMU sulla prima casa di abitazione, tale equiparazione – sottolinea il relatore – consentirebbe l’immediata estensione di siffatta norma anche ai residenti all’estero iscritti all’Aire. La proposta avrebbe l’ulteriore vantaggio di incentivare la proprietà di immobili in Italia e la loro manutenzione da parte dei soggetti residenti all’estero, in ragione del legame con il territorio”. Ricciardi conclude quindi la sua illustrazione evidenziando la trasversalità del tema, che auspica sia di interesse di tutte le parti politiche; ed evidenzia che esso – sebbene in passato spesso discusso – non è mai stato affrontato con l’approfondimento e la tempistica di una proposta di legge in sede referente, sede nella quale egli augura possa essere svolta un’adeguata attività istruttoria.
Di seguito Emiliano Fenu (M5S) ricorda che è stata presentata da Federica Onori (M5S, ripartizione Europa) una proposta di legge di contenuto analogo a quella in esame, che ritiene possa esservi abbinata. Il seguito dell’esame viene rinviato ad altra seduta.