A otto anni di distanza dal bronzo di Kazan 2015, il Setterosa torna sul podio mondiale, quello di Fukuoka 2023, chiudendo anche in questo caso al terzo posto.
La medaglia è arrivata dopo una 'finalina' contro l'Australia in cui le azzurre hanno prevalso al di là del risultato che le ha viste vincenti con solo due reti di scarto, per 16-14, giocando sempre con ritmo e intensità, come aveva chiesto il ct Carlo Silipo, alla guida di questa nazionale da due anni e già alla seconda medaglia, perché questo bronzo mondiale si aggiunge a quello europeo conquistato a Spalato.
Ma il risultato di oggi merita perché fa dell'Italia l'unica nazione che a Fukuola ha conquistato almeno un podio in cinque diversi sport acquatici: infatti in questa rassegna giapponese sono arrivate medaglie da nuoto, nuoto in acque libere, tuffi, nuoto sincronizzato e pallanuoto. Insomma, un record che continua l'onda lunga di cui lo sport italiano è protagonista in positivo dai Giochi di Tokyo in poi. Quanto alle ragazze del waterpolo, alla vigili del torneo iridato la speranza di tornare sul podio c'era ma la situazione sembrava compromessa dopo la sconfitta nel girone contro la Grecia, che aveva collocato il Setterosa contro i fortissimi Usa nei quarti di finale. E lì è arrivata l'impresa delle azzurre, capaci di ribaltare il pronostico e di vincere per una semifinale contro l'Olanda, in cui hanno perso uscendo però dalla vasca a testa alta. Ora c'è questo bronzo su cui c'è il timbro di Roberta Bianconi, autrice di sei reti e Mvp del match, già in acqua insieme a Chiara Tabani otto anni fa. Ma è stata decisiva anche la difesa (Palmieri espulsa per brutalità), compatta e capace di stoppare, pur essendo in inferiorità, tre attacchi su cinque delle australiane. Quanto all'attacco, ha funzionato sfondando il 55% di realizzazione. La fase decisiva dell'incontro è stata il quarto tempo. Halligan spara sul palo il rigore del -1 e il Setterosa se ne va. Bianconi sfonda per il 14-11, poi trasforma il rigore del 15-11: bronzo solo da amministrare e sesta rete per la bomber azzurra. L'Australia rientra con due gol in superiorità di Arancini e Leeson-Smith, ma è un recupero velleitario, perché Tabani elude la marcatrice con un paio di finte e realizza il 16-13. Armit ad un minuto dal termine si inventa una bella rete dal centro per il 14-16, e finisce così, con le azzurre che esultano a braccia alzate. "E' una medaglia pesante, di un Mondiale - commenta Silipo -. Stiamo solo da due anni insieme, e abbiamo raggiunto tre finali prestigiose, portato due medaglie a casa dopo quella europea. Il rammarico per la partita con l'Olanda brucia ancora e deve ricordarci quanto sia brutto perdere. Oggi le ragazze sono state bravissime. Non era facile opporsi a una brutalità contro, quattro minuti in inferiorità numerica; però sapevamo che l'Australia avrebbe avuto una flessione e sono state brave ad approfittarne. Adesso non ci dobbiamo accontentare. Dobbiamo ricordarci che stiamo effettuando un percorso che deve portarci alle Olimpiadi. Il gruppo è coeso, ha carattere, ma devono imparare ad affrontare i momenti difficili all'interno delle partite. Quindi dobbiamo crescere dal punto di vista mentale, della solidità. Complimenti a tutte le ragazze".