"I dati emersi dal monitoraggio condotto dal Garante per la sorveglianza dei prezzi confermano in pieno come il problema dei carburanti in Italia sia la tassazione eccessiva che pesa su benzina e gasolio". Lo afferma Assoutenti, che ribadisce la sua richiesta al Governo di intervenire sulle accise.
“L’analisi di Mister Prezzi evidenzia in modo palese come al netto delle tasse il prezzo industriale in Italia sia più basso di quello di Francia, Spagna e Germania – spiega il presidente Furio Truzzi – Peccato però che applicando Iva e accise i listini alla pompa in Italia schizzino in alto: oggi su ogni litro di benzina gli italiani pagano il 55,3% di tasse, e il 51,3% sul gasolio. Ricordiamo come la tassazione abnorme sui carburanti in Italia danneggi due volte le famiglie: la prima attraverso un incremento dei costi di rifornimenti, la seconda attraverso un aumento dei prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati. Basti pensare che i listini della verdura fresca, secondo gli ultimi dati Istat, hanno subito un rincaro medio annuo del +20% ad agosto”.
“Non convince tuttavia la tesi del Garante in merito all’allineamento dei prezzi benzina-petrolio in Italia, in quanto la speculazione potrebbe annidarsi a livello europeo e internazionale, derivante anche dai conflitti in atto: più di una volta nell’ultimo anno, come accaduto puntualmente anche negli anni passati, i listini alla pompa sono saliti pur in presenza di un calo del petrolio, e specie in concomitanza con i periodi di partenza degli italiani, a dimostrazione dell’esistenza di fenomeni speculativi che il Garante farebbe bene ad approfondire” – aggiunge Truzzi.
Da maggio ad oggi – in base all’analisi di Assoutenti - il prezzo della benzina alla pompa è salito del +8,1%, il gasolio addirittura del +12,4%, con un pieno di benzina che costa oggi agli automobilisti 7,4 euro in più (+177,6 euro all’anno a famiglia ipotizzando due pieni al mese), mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10,3 euro (+247,2 euro all’anno a famiglia).
“Di fronte a questi dati chiediamo al Governo di utilizzare gli extra-gettito sui carburanti per intervenire sulle accise su benzina e gasolio, perché anche un taglio di appena 10 centesimi di euro determinerebbe, considerata anche l’Iva, un risparmio diretto di oltre 6 euro a pieno, più di 146 euro all’anno ad automobile, e farebbe scendere i prezzi dei prodotti trasportati” – conclude Truzzi.