BRUXELLES - Alla finale europea del concorso “I giovani e le scienze 2023” svoltasi a Bruxelles dal 12 al 17 settembre uno studente italiano si è aggiudicato il secondo premio di cinquemila euro dell’Unione europea; vincendo anche la partecipazione a LIYSF di Londra nel 2024.
“I giovani e le scienze – EUCYS-European Union Contest per Young Scientists”, giunto alla sua 34a edizione, è il più prestigioso concorso per i giovani tra i 14 e i 20 anni, voluto dalle Istituzioni europee (Commissione, Parlamento, Consiglio); è una opportunità unica per chi ha talento e vuole presentare propri progetti, ricerche, prototipi in tutte le materie. In Italia è promosso dalla FAST-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche in quanto organizzazione riconosciuta dall’Europa; è inserito nel Programma per la valorizzazione delle eccellenze del Ministero dell’Istruzione e del merito.
A rappresentare l’Italia alla finale europea a Bruxelles 5 studenti italiani con 3 progetti tra i 136 finalisti con 85 proposte da 36 paesi in competizione. I tre contributi italiani sono stati NutriBean+ di Pietro Ciceri, Noemi Marianna Pia dell’IS A. Sobrero di Casale Monferrato (Alessandria) e Davide Lolla dell’IS G. Marconi di Tortona (Alessandria); Parkinson Detector: intelligenza artificiale al servizio della diagnosi medica di Tommaso Caligari dell’ITI G. Omar di Novara; Sistemi operativi: fondamenta per un mondo nuovo di Filippo Mutta dell’IIS Tron Zanella di Schio (Vicenza).
La giuria è stata presieduta da Mariya Lyubenova dell'Osservatorio europeo dell'emisfero australe. I progetti vincitori si sono spartiti un totale di 62 000 €, di cui quattro primi premi da 7 000 €, quattro secondi premi da 5 000 €, quattro terzi premi da 3 500 €, borse di studio prestigiose e visite all’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) e all'Agenzia spaziale europea (ESA).
Il concorso dell'Unione europea per giovani scienziati è sostenuto dal programma di lavoro di Orizzonte Europa "Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca". Fa parte di un'iniziativa più ampia volta a rafforzare il legame tra scienza e società, promuovere la ricerca e l'innovazione responsabili e far progredire lo Spazio europeo della ricerca.
Il progetto italiano premiato
Sistemi operativi: fondamenta per un mondo nuovo di Filippo Mutta.
Il progetto intende rinvigorire l’interesse della comunità informatica per il mondo dei sistemi operativi. Filippo ritiene che quando utilizziamo un dispositivo non ci accorgiamo di tutte i processi che avvengono dietro le quinte, fondamentali per il funzionamento efficace dei computer e telefoni, così come di Internet. Il sistema operativo è il programma che, in parole semplici, è responsabile della gestione di tutti gli altri programmi. Senza di esso, ogni gadget high-tech diventa un fermacarte costoso, in quanto è proprio questo che permette l’esecuzione dei programmi che utilizziamo. La programmazione di sistemi operativi è complessa, e perciò rischia di essere abbandonata dalle nuove generazioni di programmatori, che cercano modi più semplici di scrivere codici e, di conseguenza, più inefficienti. Senza i nostri sistemi operativi, però, qualsiasi altro programma diventerebbe inutile. Lo studente vuole dimostrare che la programmazione di sistemi operativi non è poi così intricata e che è, in fin dei conti, necessario investire di più in questa tecnologia cruciale per il mondo moderno per non incorrere nel rischio di non essere in grado di far progredire il mondo del software a causa dell’obsolescenza dei sistemi operativi.