VERONA - Autunno caldo per l’internazionalizzazione di Vinitaly e del vino italiano, con due nuove fiere in programma. Si parte dagli Stati Uniti, con l’International Wine expo (Iwe) di Chicago, il 22 e il 23 ottobre, che segna il debutto della collaborazione tra la Camera di Commercio di Chicago, Italian Expo e Vinitaly, per arrivare in Serbia (Wine Vision by Open Balkan, Belgrado 16-19 novembre) con Veronafiere impegnata nell’organizzazione di “Area Italia”. Per entrambi gli appuntamenti l’ottica business è sostenuta anche grazie alla partnership con Agenzia Ice per la selezione di un importante contingente di buyer.
A Chicago, anticipa Veronafiere, saranno oltre 200 le imprese italiane provenienti da tutto lo Stivale (per un complessivo che supera le 1000 etichette), per un matching con 350 operatori di una domanda qualificata - a partire dal settore horeca - proveniente in particolare dal Midwest, area di oltre 70 milioni di abitanti (2,6 milioni gli italiani) per un consumo annuale pari a quasi 800 milioni di bottiglie di vino.
Tra i tasting che coinvolgeranno 68 etichette, anche la masterclass della rivista Decanter con i 6 migliori vini italiani in vetta all’omonimo World wine award 2023.
“Quello di Iwe rappresenta il nostro esordio fieristico nel primo Paese consumatore al mondo”, ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. “La qualità e il grado di innovazione costruiti negli anni dai nostri partner ci hanno convinto che questa nuova alleanza si possa rivelare strategica per Vinitaly già da questo suo numero zero. Le possibilità di sviluppo per costruire un riferimento del vino italiano in una piazza commerciale di forte interesse sono notevoli”.
L’Area Italia di Wine Vision coinvolge a Belgrado una domanda che dai Balcani si allarga a tutto l’Est Europa e all’Austria.
“Grazie agli accordi istituzionali con i Governi di Serbia, Macedonia del Nord e Albania che hanno istituito la zona economica Open Balkan – ha commentato Maurizio Danese, ad di Veronafiere – Vinitaly assieme a Ice diviene il player commerciale del vino tricolore nella principale fiera enologica del Sud-Est Europa. L’obiettivo è potenziare un b2b che coinvolge la domanda di una macro-regione che anche in un anno difficile come questo sta segnando crescite in doppia cifra”.
Nei primi 6 mesi di quest’anno, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, l’incremento tendenziale delle vendite di vino italiano nei 16 Paesi considerati (Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia Del Nord, Moldavia, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Turchia) è stato del 16,5%, per un controvalore nel semestre di 243 milioni di euro. Una crescita in controtendenza rispetto alle performance globali del settore nella prima metà dell’anno (-0,4%) che conferma la leadership italiana nell’area considerata.