L'Inter versione Champions League lascia nuovamente spazio alla versione sprecona e arruffona del campionato, capace di farsi rimontare sul 2-2 da un coriaceo Bologna dopo essere andata sul 2-0 dopo nemmeno un quarto d'ora di gioco.
La squadra di Simone Inzaghi si butta di nuovo via, ancora dopo essere andata in vantaggio così come con il Sassuolo. Stavolta, rispetto al ko contro i neroverdi, esce un pareggio che sa comunque di beffa, anche perché dimostra che in campionato (vero obiettivo stagionale stando alla stessa società) oggi manca ancora qualcosa a questa squadra per trovare quella continuità che serve per andare a caccia del titolo. Merito oggi anche di un Bologna che ha avuto la forza mentale di rimanere in partita dopo l'uno-due interista in avvio, trovando una rimonta che vale il settimo risultato utile consecutivo in questa prima parte di campionato. Sulle gambe e sulla testa dei nerazzurri pesa anche la Champions League, considerando pure il fatto che Inzaghi sceglie la continuità nella formazione confermando i titolari visti contro il Benfica. Dopo un brivido su mancino di Ferguson, l'Inter prende in mano il pallino del gioco, provando a spingere e guadagnandosi un paio di corner. Su uno di questi i nerazzurri sbloccano il risultato con una spizzata di Acerbi che sorprende Skorupski. Gli oltre 74mila di San Siro spingono e arriva subito anche il raddoppio, con un gran destro dalla distanza di Lautaro nemmeno due minuti dopo il gol del vantaggio. Un uno-due terribile che però non abbatte il Bologna, anche perché Lautaro commette una ingenuità nella propria area, trattenendo Ferguson in area su corner: Guida lascia correre ma poi al Var concede il rigore che Orsolini trasforma riaprendo subito la gara. I rossoblu sfiorano subito anche il pari, con Sommer che in tuffo si salva su una deviazione ravvicinata di Lykogiannis.
Nella ripresa l'Inter replica l'avvio molle visto con il Sassuolo e non a caso Zirkzee trova il pareggio con un azione personale che manda in confusione tutta la difesa interista prima di un preciso destro a battere Sommer.
Inzaghi cerca di scuotere i suoi con un triplo cambio, buttando nella mischia Cuadrado, Carlos Augusto e Sanchez: gli ultimi due combinano subito per il nuovo vantaggio interista, ma il cileno è in fuorigioco. I padroni di casa provano a spingere, ci provano Acerbi (colpo di testa a lato) e Lautaro con un destro sporco in area, ma senza fortuna. Anche perché manca la lucidità per andare all'assalto, visto che il Bologna qualche spazio lo concede senza che i nerazzurri riescano ad approfittarne. Il più pericoloso nel finale è Carlos Augusto, prima con un mancino da dentro l'area su cui Skorupski si salva respingendo in qualche modo e poi con un colpo di testa fuori dallo specchio. L'assalto finale non porta nuovi pericoli per i rossoblu, che escono vivi dal Meazza dopo aver sfiorato il tracollo: all'Inter invece rimane solo il sapore di una beffa che rischia di pesare e non poco nella lotta per lo scudetto.