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IT-Alert, occhio al virus che simula le notifiche: è un malware SpyNote, ruba password, ti svuota il conto

I ricercatori di D3Lab, azienda specializzata in sicurezza informatica, hanno rilevato la diffusione di un virus che mima il sistema di notifiche di IT-Alert. Parliamo dell’applicazione della Protezione civile che ti avverte nell’eventualità di qualche emergenze, terremoti, alluvioni e altri disastri.

IT-Alert, occhio al virus che simula le notifiche

“A causa della possibile eruzione di un vulcano potrebbe verificarsi un terremoto nazionale. Scarica l’app per tenere d’occhio se la regione potrebbe essere colpita”. Questo è il testo che si riceve via messaggio o email, indirizzato agli utenti di uno smartphone Android, e che invita a cliccare su un link per saperne di più.

Una volta premuto il pulsante però, si esegue il download di un file, chiamato IT-Alert.apk, che installa sullo smartphone un malware della famiglia SpyNote. Il fine? Come spiegano i ricercatori è quello di rubare le informazioni bancarie dei cittadini, per svuotarne i conti.

Malware SpyNote, ruba password, ti svuota il conto

La campagna punta tutto sulla nuova piattaforma di avvisi e sulla poca conoscenza del fatto che questa non è un’applicazione ma un servizio. Per funzionare, cioè, non necessita di alcuna azione da parte degli utenti.

Come nei test di prova delle scorse settimane, si riceve semplicemente un messaggio automatico che notifica di un evento di interesse, per lo più circoscritto localmente. Il malware SpyNote, scoperto verso la fine del 2022, può eseguire qualsiasi operazione sullo smartphone, senza che il legittimo proprietario si accorga di nulla, agendo anche con lo schermo oscurato.

D3Lab conferma l’accesso alla fotocamera e l’invio di foto e video verso un server gestito dagli hacker. Potendo leggere tutte le informazioni, comprese le password salvate, i criminali cercano di spostare somme di denaro dai conti personali ai propri, prima che l’utente se ne accorga.

“Invitiamo come di consueto gli utenti a prestare attenzione e a non installare nuove applicazioni che non provengono dagli store ufficiali” le parole dei ricercatori.

 

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