Con un comizio dove ha cercato di rassicurare l'elettorato che un suo eventuale governo non rappresenterebbe "un salto nel buio", il candidato ultraliberista alla presidenza dell'Argentina, Javier Milei, ha chiuso mercoledì la sua campagna elettorale di fronte a migliaia di sostenitori infervoriti.
In un'atmosfera più da concerto rock che da comizio politico e con un ritardo di oltre un'ora, Milei si è avventurato in un vero e proprio bagno di folla prima di salire sul palco e prendere la parola.
"Non siamo un salto nel buio, voglio che mi votiate per ridarvi il potere che vi hanno tolto gli unici che salteranno nel buio saranno i ladroni della casta", ha quindi detto l'ultraliberista.
"La casta politica corrotta ha paura, eravamo gli outsider e adesso siamo i favoriti", ha aggiunto.
Questa volta Milei non ha brandito la motosega che lo ha accompagnato in tutta la campagna, ma ha comunque promesso di spazzare via gli avversari della casta con una vittoria al primo turno di domenica 22 ottobre. Gli ultimi sondaggi pubblicati tuttavia alimentano l'incertezza sul risultato del voto. Secondo la società brasiliana Atlas Intel, il candidato peronista progressista Sergio Massa, con un 30,9% delle preferenze, sopravanzerebbe al primo turno di pochi punti Milei. Altri sondaggi vedono invece in testa l'ultraliberista, alcuni anche con un 37% dei voti. Un numero vicino alla soglia del 40% che gli consentirebbe la vittoria al primo turno se si registrasse anche uno scarto superiore ai 10 punti percentuali sul secondo.