di BRUNO TUCCI
In politica si deve essere avversari o nemici? Non c’è dubbio che se si adoperasse il buon senso senza dimenticare i princìpi della democrazia, l’odio dovrebbe essere categoricamente escluso dai Palazzi.
Invece, qualsiasi scusa è buona per denigrare chi la pensa in modo contrario. Sarebbe già tanto ingoiare il rospo se l’episodio da un punto di vista ideologico fosse “appetibile”. Al contrario, non c’è limite quando la polemica diventa dirompente ed il braccio di ferro divide la destra dalla sinistra. Ma è incomprensibile se si prende ad esempio un qualsivoglia episodio di carattere personale. Non è così purtroppo e quel che è peggio è che l’informazione ci intinge il pane su queste schermaglie.
E’ avvenuto di recente che il premier venisse coinvolta in una vicenda definiamola familiare. Il rapporto con il suo compagno si è rotto ed ha quindi deciso di separarsi dall’uomo con cui aveva vissuto dieci bellissimi anni e con il quale aveva avuto la gioia di avere una bambina.
Quante coppie ogni giorno vivono le stesse vicissitudini? Decine, forse centinaia. O più. Tutto passa naturalmente in sordina e non c’è da meravigliarsi. Stavolta il clamore è stato incredibile quando si è saputo che tra Giorgia Meloni e il giornalista Andrea Giambruno la convivenza era finita. Indiscrezioni, rumors, pettegolezzi, la corsa allo scoop per dare per primi la notizia. A rompere il fragore e’ stata la stessa presidente del consiglio che si è servita dei social per placare gli animi e informare l’opinione pubblica di come stavano le cose.
Fin qui i fatti assolutamente personali su cui una parte degli avversari politici ha innescato lo scandalo. Soprattutto per indebolire Giorgia che ha replicato con forza. “Mi colpiscono in casa credendo di infiacchirmi. Sono fuori strada perché per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane tale ed è solo acqua”.
A proposito, il fatto più sconvolgente è che gli avversari politici si sono buttati a pesce su quel che è avvenuto tra le pareti domestiche di casa Meloni. Ed è ancora più sconvolgente è che molta stampa, anche di prestigio, abbia voluto strumentalizzare l’episodio per gettare fango sulla premier. Come se la fine di un rapporto potesse rappresentare una “diminutio” per il presidente del Consiglio.
Sia pure se per fatti completamente diversi, di grande importanza, è successo dopo che un missile aveva mandato completamente in frantumi un edificio israeliano causando la morte di cinquecento civili. Nemmeno il tempo di raccontare in modo corretto il gravissimo fatto.
A caldo due onorevoli della sinistra-sinistra Nicola Fratoianni e sua moglie, Elisabetta Piccolotti, hanno voluto gridare tutta la loro rabbia per quel che era successo addossando la colpa a Tel Aviv. Sono stati clamorosamente smentiti anche se a tutt’oggi non è stata fatta piena luce sul disastro.
Quel che meraviglia è soprattutto la leggerezza con cui sono state pubblicate le stravaganti parole dei due onorevoli. Non è compito del giornalista verificare pure le dichiarazioni dei politici prima di pubblicarle e darle in pasto all’opinione pubblica? La verità è che ognuno, ai nostri giorni, può scrivere tutto e il contrario di tutto, superando ogni regola della professione.
I coniugi Fratoianni non hanno atteso un attimo. La notizia era troppo golosa per non commentarla subito. Un’altra dimostrazione di quanto oggi l’ideologia superi ogni limite. E si intervenga immediatamente per dare addosso non all’avversario, ma al nemico.
Si può continuare così? Non sarebbe meglio che destra e sinistra, nel difendere le proprie idee, si comportassero in maniera più civile? Il Paese ne trarrebbe beneficio e l’informazione sarebbe più corretta. Si sbaglia a pensarla così?