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Terzo Polo in frantumi, ufficiale lo strappo al Senato, lite Renzi-Calenda

Terzo Polo in frantumi. Divorzio ufficiale in Parlamento. Fine di un amore mai nato. Matteo Renzi e Carlo Calenda  separano i loro destino, ognuno se ne va per la sua strada. 

Lo strappo si è registrato giovedi 19 ottobre quando in Senato si è svolta la votazione, assente Azione, del cambio nominativo del gruppo con la cancellazione del nome “Azione “ e con i senatori di Calenda – 4 su 11 – che rischiano ora di finire al gruppo Misto, refugium peccatorum dei parlamentari orfani.

Uno strappo che non sancisce però il tramonto definitivo del Terzo Polo, tenuto in vita dai transfughi da Italia Viva guidati da Elen Bonetti ed Ettore Rosato che, a loro volta, hanno presentato l’Associazione “Per-Popolari Europei Riformisti”, con l’obiettivo di portare avanti il progetto terzopolista costituendo la “ gamba popolare” di Azione in vista delle europee. Prospettiva questa che ha già raccolto un centinaio di ex esponenti renziani. Le europee 2024 sono il vero orizzonte politico dei moderati.

FURIBONDO CALENDA
Il leader di Azione ha un diavolo per capello. Il segretario e fondatore di Azione (2019) già nei governi Renzi , Gentiloni e Letta ha annunciato che si rivolgerà al Presidente del Senato Ignazio La Russa e ha accusato Renzi di aver violato anche lo Statuto IV e Azione, presentatesi insieme alle urne del 2022, sono rimaste due realtà distinte: i parlamentari negli stessi gruppi di camera e senato ma da separati in casa.

Ma c’è un problema di soldi. Il divorzio da Italia Viva rischia di perdere un patrimonio. Lo ha spiegato proprio Calenda ai suoi dando a Renzi “ dell’infantile”. E aggiungendo che:” Se ne dovrebbe andare via Matteo non io, ma non lo vuole fare perché teme di perdere il residuo del finanziamento della scorsa legislatura cioè 400.000 euro.

Eppure io gli ho anche scritto in un pezzo di carta che non gli toglierò quei soldi.  Il cambio di nome del gruppo è una invenzione di Renzi. Per quel passaggio ci voleva l’autorizzazione di 2/3 dei senatori, che non c’è. Quindi per quanto mi riguarda il gruppo si chiama ancora Azione Italia Viva- Renew Europe”.

RENZI: BASTA TELENOVELE
L’ex premier ha ufficializzato il divorzio da Azione dicendo:” Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Ognuno ha il suo stile, noi non facciamo polemica. Dunque auguri a tutti e ognuno per la sua strada.

Meglio finire questa telenovela che farsi ridere dietro da mezza Italia. Io voglio fare politica, non vivere circondato da cavilli regolamentare e da rancori personali. I gruppi di Camera e Senato si chiameranno” Italia Viva- Il Centro  Renew Europe”. La frattura risale all’aprile scorso quando i due leader ruppero il patto. Ora Italia Viva arriva allo strappo forte della campagna acquisti che gli consente appunto di formare un gruppo autonomo al Senato.

I renziani a Palazzo Madama sono ormai diventati 7, uno in più dei 6 necessari, mentre i 4 di Calenda dovrebbero finire nel Misto che e’ presieduto da Peppe De Cristofaro di Allenza Verdi e Sinistra.

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