di STEFANO CALCARA
Alle ore 12 del 4 Novembre 1918 il Capo di Stato Maggiore italiano, Gen. Armando Diaz, legge alla radio il Bollettino della Vittoria. “La guerra contro l’Austria Ungheria ...... é vinta”
Il testo del bollettino é stato esposto negli anni a venire in moltissimi edifici pubblici, nelle sedi municipali, nelle scuole, nelle piazze.
Un sospiro di meritato sollievo percorre tutta l´Italia ed ogni famiglia. Padri, figli, mariti, fratelli che stavano al fronte possono finalmente riabbracciare le proprie famiglie. Sono stati 4 anni di sofferenza immane. L´Italia lascia sul campo 650mila caduti oltre a un milione di feriti.
Ma l’ importante é che la guerra sia finita e vinta. L´Italia ottiene con le proprie forze la vittoria contro l´Austria Ungheria. Raggiunge le sue mete territoriali preposte e concordate con Inghilterra, Francia e Russia nel Patto di Londra del 26 Aprile 1915. Patto con il quale l´Italia si impegnava a entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa. Con la vittoria si completa in questa maniera quella che molti storici hanno considerato come la Quarta Guerra d’ Indipendenza con l´unione territoriale definitiva della Patria.
Fin da subito il 4 Novembre é stato considerato Festa della Vittoria a celebrare l´evento ed in onore dei milioni di italiani sotto le armi e di quanti di loro sono caduti durante il conflitto. Ogni famiglia italiana ha avuto un parente diretto o indiretto mobilitato.
Dopo la tremenda sconfitta a Caporetto di un anno prima (24 Ottobre 1917), nella quale l´Italia ha corso il rischio della debellatio, l´intero paese si é stretto a fianco delle proprie forze armate tralasciando le divisioni politiche, anche e sopratutto in parlamento. In un’ unione solida fra societá civile e istituzioni. E casualmente proprio il 24 Ottobre 1918, un anno dopo, l´esercito italiano scatena l´offensiva finale che porterá all´armistizio di Villa Giusti e quindi al proclama del Bollettino della Vittoria con il quale si é aperto questo articolo.
Per anni il 4 Novembre é stata l´unica data sacra, inclusiva per tutti gli italiani di ogni fede politica: proprio di tutti. Una data fondante dell’unitá nazionale, della Patria. Una data attorno alla quale si é costruita l´Italia. A fine anni ‘ 70 la festa é stata mestamente relegata a Festa delle Forze Armate ed in seguito spostata alla prima domenica di Novembre, facendone perdere il vero senso. Come scrisse nel 2007 lo storico (e Ambasciatore) Sergio Romano:
«Il 4 novembre non è del tutto scomparso, ma è ormai soltanto una festa domestica delle Forze armate, celebrata quasi privatamente nelle caserme.»
Finalmente a luglio di quest´anno é stata approvata in Senato a firma del Sen Roberto Menia (FdI) la proposta di legge per il ripristino della festivitá nazionale del 4 Novembre come festa nazionale con il nome di: “Festa dell'Unità nazionale e delle Forze armate”
Siamo in attesa del voto della Camera perché l´Italia torni a celebrare la sua festa fondamentale, istitutiva dell'unitá nazionale.
Nel frattempo godiamocela e ricordiamo i tanti che l´hanno resa possibile.