Termina il comodato gratuito delle abitazioni a Milano 2 per le Olgettine. Una lettera formale, riporta il Corriere della Sera, ha comunicato alle donne l’imminenza del provvedimento, che è seguito alla morte di Silvio Berlusconi. Entro la fine dell’anno in corso dovranno trovarsi un nuovo alloggio.
Olgettine “sfrattate” dalla famiglia Berlusconi
Il contratto di comodato “si è estinto” con “la morte dello stesso dott. Berlusconi” e in conseguenza di questo si richiede la restituzione dell’immobile: questo è il testo di una raccomandata datata 3 ottobre che hanno ricevuto due fra le ragazze ospiti delle cene di Arcore al centro dei vari filoni del caso Ruby, da una società immobiliare della Brianza, che chiedeva loro di lasciare entro la fine dell’anno due ville gemelle di Bernareggio in cui vivono.
Il contratto di locazione “ad uso transitorio” aveva scadenza 31 dicembre 2023, e con la morte dell’ex premier si è estinto quindi, è la richiesta contenuta nella raccomandata, deve essere lasciato libero entro tale data. Da quanto l’ANSA ha appreso da fonti legali, le due destinatarie della raccomandata relativa alle ville sono Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli. Da parte di una altra società immobiliare, sarebbe arrivato lo sfratto anche ad altre ‘Olgettine’ che vivono in appartamenti.
Stop all’assegno da 2.500 euro al mese
Per venti di loro è stato azzerato l’assegno da 2.500 euro mensili. Che secondo Berlusconi doveva servire a risarcirle dei danni d’immagini subiti a causa delle indagini nei processi del filone Ruby Rubacuori. E quindi, fa sapere oggi il Corriere della Sera, dopo 11 anni la famiglia ha detto basta.
Il risarcimento
Era stato proprio Berlusconi a raccontare nel 2013 in una delle udienze di aver assegnato 2.500 euro al mese a ciascuna delle ospiti di Villa San Martino per le cene e i dopocena del “Bunga Bunga”. Durante il processo Ruby Ter i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio avevano calcolato che dal marzo 2012 Berlusconi aveva versato 10 milioni e 846 mila euro alle Olgettine. Alcune avevano ricevuto case in proprietà o in usufrutto. All’epoca gli avvocati fecero notare a Berlusconi che i versamenti potevano essere interpretati come un modo per comprare le testimonianze delle ospiti. Nel dicembre 2013 il Cavaliere scrisse una lettera per spiegarlo e versò una buonuscita di 25 mila euro.