"Rama torna qui a Roma dopo poche settimane, sono contenta di annunciare con lui un protocollo d'intesa tra Italia e Albania in materia di gestione dei flussi migranti.
L'Italia è il primo partner commerciale dell'Albania. C'è una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta all'illegalità". Lo ha detto Giorgia Meloni, nel corso di dichiarazioni congiunte con il premier albanese Rama.
L'accordo prevede di allestire centri migranti in Albania. Due centri in cui i migranti, ha spiegato la premier, resteranno "il tempo necessario per le procedure e una volta a regime nei centri ci potrà essere un flusso annuale complessivo di 36 mila persone".
"L'accordo che sigliamo oggi - ha detto in un altro passaggio - arricchisce di un ulteriore tassello la collaborazione" tra i due Paesi e "quando ne abbiamo iniziato a discutere siamo partiti dall'idea che l'immigrazione illegale di massa è un fenomeno che nessuno Stato Ue può affrontare da solo e la collaborazione tra stati Ue e stati - per ora - è fondamentale"
"L'accordo non riguarda i minori e donne in gravidanza ed i soggetti vulnerabili. la giurisdizione sarà italiana. L'Albania collabora sulla sorveglianza esterna delle strutture. All'accordo che disegna la cornice, seguiranno una serie di protocolli. Contiamo di rendere operativi i centri nella primavera", ha precisato Meloni.
"Questo accordo è di respiro europeo dimostra che si può collaborare nella gestione dei flussi, l'Albania si conferma una nazione amica e nonostante non sia ancora parte dell'Unione si comporta come se fosse un paese membro e questa è una delle ragioni per cui sono fiera che l'Italia sia da sempre uno dei paesi sostenitori dell'allargamento ai Balcani occidentali. L'Ue non è un club quindi io non parlo di ingressi ma di riunificazione dei Balcani occidentali che sono Paesi Ue a tutti gli effetti e per questo da sempre sostenuto con forza riunificazione, accordo innovativo e possa essere un modello da seguire", ha affermato la premier.
Il protocollo d'intesa tra Italia e Albania sulla gestione dei flussi migratori siglato oggi a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle ong. Non si applica a minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili.
Al porto di Shengjin, l'Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening. A Gjader, nel nord ovest dell'Albania, realizzerà una struttura modello Cpr per le successive procedure.