Una lapide in ricordo degli esuli istriani-giuliano-dalmati è stata scoperta ieri ad Altamura (Bari) dal “padre” della legge sulle foibe, il senatore di FdI Roberto Menia, tra l'altro autore del libro “10 febbraio, dalle foibe all'esodo” (Ed. I libri del Borghese). L'iniziativa è stata promossa dall'Archivio Museo Storico di Fiume – Società di Studi Fiumani di Roma e dall'Associazione Cultura Identità presso il campo 65 ad Altamura che negli anni '50 - '60 fu un centro di raccolta profughi del Ministero dell'Interno. Centinaia di famiglie italiane furono sradicate dalle loro terre, costrette a lasciarle, dando vita ad un massiccio esodo verso le altre regioni italiane.
Sulla targa ricordo è impressa la sofferenza di tantissime famiglie italiane costrette a vivere in condizioni precarie nelle baracche che, durante la seconda guerra mondiale, vennero costruite per un campo di prigionia. Alla cerimonia sono intervenuti oltre al senatore di Fratelli d'Italia che è Vicepresidente della Commissione Difesa/Esteri del Senato e Segretario Generale del CTIM (Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo), Carlo Moramarco, Responsabile territoriale Associazione Cultura Identità; Giuseppe Zuccaro, Delegato per l'iniziativa della Società Studi Fiumani; Vitantonio Petronella, sindaco di Altamura; Marino Micich, Direttore Archivio Museo Storico di Fiume – Società di Studi Fiumani; Nino Divella, Testimone.
“Sono stato molto colpito dall'iniziativa in questo pezzo di Puglia, a me molto caro perché in questo campo insegnò anche la mia mamma – osserva il sen. Menia - . Le celebrazioni del Giorno del Ricordo rappresentano per me una missione civile, politica e culturale sia per conservare la memoria di una storia per troppi anni silenziata dalla propaganda italiana filo titina, sia per promuovere tra i più giovani la conoscenza della tragedia delle foibe”.