Gente d'Italia

Maurizio Landini, che farà da grande? La sinistra aspetta un leader, Conte ci spera, Pd allo sbando, Schlein trema

Maurizio Landini

di BRUNO TUCCI

Maurizio Landini, che cosa vuol fare “da grande”? È un interrogativo senza risposta? Assolutamente no. Riflettiamo per un momento.

Il nostro, dopo una lunga militanza nel sindacato, diventa segretario della Cgil il 24 gennaio del 2019. Il suo primo mandato (quattro anni) è ora scaduto ed alla fine di questo impegnativo lavoro, dovrà dire addio a quella che lui ritiene una sua creatura. Dopo otto anni dovrà lasciare, è il regolamento, oltre che la prassi, a confermarlo. 

Quindi, è logico che pensi al futuro. E’ nel pieno delle sue forze e battagliare è sempre stato per lui un credo assoluto, fin da quando, giovanissimo, entrò a far parte del più importante sindacato italiano. Allora, quale potrà essere il domani per Maurizio Landini?

Quando qualcuno gli chiede, magari con una certa malizia, in che modo continuerà a lavorare risponde allargando le braccia: “Il mio mondo è questo”. E’ tutto vero? Non pensa di entrare in politica? C’è chi dice che questo è stato sempre il suo sogno segreto. “Bugie”, replicano i fedelissimi.

Ma in politica mentire è un allenamento abituale. Possibile che Maurizio non abbia mire più importanti? Ed ecco i rumors che vorticano attorno alla sua persona.

Si ricorda il periodo in cui con alcuni intellettuali di sinistra, vedi Stefano Rodotà, creò una pubblicazione che era sociale ma anche e forse soprattutto politica.

Ed ancora l’anno in cui i rapporti fra lui e Susanna Camusso non potevano essere considerati eccellenti proprio perché fra sindacato e politica lui strizzava l’occhio a questa seconda scelta.

Al di là delle rimembranze, si torna oggi a parlare del suo futuro quando dovrà lasciare, giocoforza, il suo incarico di capo della Cgil. Come sono i suoi rapporti con il partito democratico e soprattutto con Elly Schlein.?

Con via del Nazareno ottimi. E con la segretaria? Ecco un altro interrogativo su cui i “cattivi” aprono il dibattito. Furbo e preparato com’è Maurizio Landini sa che all’interno dei dem non sono pochi gli esponenti che non gradiscono (eufemismo?) la segretaria. E’ caparbia, volitiva, aggressiva, ma non è intransigente come dovrebbe essere un dirigente che occupa un posto importante e delicato come quello.

Tornano a galla i suoi desideri politici? Le indiscrezioni si susseguono perché probabilmente quella poltrona non gli dispiacerebbe affatto. C’è poi un altro significativo comportamento che dà credito ai pettegolezzi. La sua forte amicizia che lo lega a Giuseppe Conte.

Fra l’ex presidente del consiglio e la Schlein, malgrado le apparenze, non esiste una corrispondenza d’amorosi sensi. Tutti sanno che l’avvocato aspira a diventare il vero e indiscusso comandante della sinistra. Allora, quale migliore occasione se non quella di far nascere una forte amicizia tra i due? Il capo dei 5Stelle primo interlocutore dell’opposizione e il più popolare dei sindacalisti che insegue quella prestigiosa poltrona, probabilmente molta amata, proprio da Landini.

Quante possibilità ci sono perché questo panorama diventi realtà? In molti ritengono che un simile braccio di ferro è soltanto una pura invenzione creata da certa stampa che non vede l’ora di spaccare in due il partito democratico. Il resto della comitiva (quanti?) continua a tener d’occhio la situazione, pronta ad intervenire qualora essa dovesse precipitare e mettere definitivamente in crisi Elly Schlein.

 

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