Gente d'Italia

L’Italia in piazza per le donne: appuntamento strumentalizzato per la Palestina

(foto archivio)

Il sorriso innocente di Giulia Cecchettin che ormai tutta Italia ha imparato a riconoscere e che nessuno potrà mai più vedere se non attraverso qualche foto, la speranza naufragata di vedere smentito l'hastag 'Lo sapevamo tutte' dopo il ritrovamento del suo cadavere, le parole addolorate e combattive della sorella Elena, hanno reso quella ragazza il simbolo della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che vedrà domani a Roma il suo appuntamento più importante.

Ad organizzarlo 'Non una di meno', con un appuntamento anche a Messina, che non vuole bandiere di partiti né di sindacati e attende per domani l'arrivo di migliaia di manifestanti.

Ma fa già discutere, tra i politici e non solo, il palco concesso anche alle parole delle donne palestinesi, iraniane, curde, con il movimento fucsia che chiederà la fine della guerra in Palestina. Una posizione che per molti rischia di sviare l'attenzione dal motivo principale della manifestazione.

Polemiche che hanno portato le attiviste di Nundm a specificare: "Se accetteremmo le donne israeliane? La nostra piazza e apolitica e aperta a tutte e a tutte quelli che lottano con noi contro il patriarcato e la violenza di genere. Siamo contro il genocidio di uno stato colonialista nei confronti di Gaza, dei palestinesi, non contro le donne israeliane. La piazza è aperta in modo apolitico e apartitico. Non ci saranno bandiere e nessun simbolo. Quella di domani sarà una piazza contro la violenza di genere e contro il patriarcato", hanno precisato.

C'è un fronte di politici che non andranno in piazza perché criticano l'aver introdotto nella piattaforma della manifestazione la guerra tra Israele e Palestina. Carlo Calenda di Azione, ad esempio, ha esplicitamente polemizzato su X: "Decine di migliaia di persone, tra cui tutta la mia famiglia dai nonni ai bambini, si preparavano ad andare ad una manifestazione che credevano organizzata per ragioni diverse. Strumentalizzare così un grande moto spontaneo di solidarietà e vicinanza alla causa femminista, non è giusto e non è corretto".

Ma anche la politica incombe comunque sulla manifestazione, con la segretaria del Pd Elly Schlein che non esclude una sua partecipazione

Non dovrebbero essere presenti Matteo Renzi (Italia viva), Angelo Bonelli (Avs) ed esponenti del centrodestra. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sarà invece in piazza. Intanto la premier Giorgia Meloni, che rivendica "la legge sulla violenza votata da tutte le forze politiche" perché "ci sono terreni su cui la condivisione può fare la differenza", ribadisce: "Non ci fermeremo fin quando non si fermerà" la violenza contro le donne, "qualcosa di incompatibile con il nostro presente". Non sarà in piazza domani: "La celebreremo questa sera" la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne riferendosi alla cerimonia a Roma, con l'illuminazione della facciata di Palazzo Chigi. Con lei i ministri per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e alla Famiglia e Pari opportunità Eugenia Roccella. Nonostante la manifestazione del Circo Massimo e l'appendice di Messina, con appuntamento a Largo Seggiola, molti politici saranno presenti ad altre iniziative organizzate in tutta Italia.

La ministra Roccella e il commissario straordinario di Governo per Caivano, Fabio Ciciliano, si recheranno a Caivano per il lancio della campagna '1522' e l'installazione panchina rossa presso l'area verde attrezzata. Il presidente del M5s Giuseppe Conte sarà a Perugia, dove raggiungerà la mobilitazione. Nella stessa piazza anche Nicola Fratoianni (Si).

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