Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Conferenza Italia - Unesco "Cultural Heritage in the 21st century", ha inviato il seguente messaggio:
«Rivolgo un saluto cordiale a tutte le Autorità, agli Studiosi e a quanti a vario titolo partecipano alla Conferenza sul patrimonio culturale che si inaugura oggi. Essa costituisce una preziosa occasione per avviare accresciute sinergie nell’applicazione della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, di cui si è celebrato il cinquantesimo anniversario lo scorso anno, e della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, che vede quest’anno cadere il suo ventesimo anniversario.
La cornice di Napoli, quale sede dell’evento, è una scelta felice: poche città rappresentano meglio la proficua interazione, stratificatasi nei secoli, fra patrimonio materiale e immateriale.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura nasce nel dopoguerra dall’esigenza di una vasta opera di “ricostruzione”, intesa non solo quale mero ripristino fisico di un territorio, ma anche di riscoperta su basi diverse e migliori del rapporto stesso fra esseri umani.
Questa esigenza è del resto riflessa nell’atto costitutivo, laddove, nell’indicare il mantenimento della pace come obiettivo primario dell’Organizzazione, si disegna una stretta correlazione tra la cultura e i diritti e le libertà fondamentali dell’individuo, senza distinzioni né discriminazioni.
Il nesso fra preservazione del patrimonio culturale ed altri valori fondamentali è ancora attualissimo. Nuove sfide, quali un’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati ci impongono di attualizzare ed ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future. Si tratta di una esigenza particolarmente avvertita dalla Repubblica Italiana che, alla luce di una storia e di tradizioni di grande significato, inserisce la tutela del patrimonio e del paesaggio fra i principi fondamentali della Costituzione.
Dalle trasformazioni sociali ed ambientali cui ho fatto riferimento nasce l’esigenza di salvaguardare il patrimonio anche nella sua dimensione intangibile, intesa come fattore che determina l’identità culturale dei popoli stessi. Un’identità viva e dinamica, iscritta nelle tradizioni, nei linguaggi e nelle arti.
Sono certo che dalle vostre riflessioni scaturiranno nuovi spunti per sviluppare ulteriormente il dibattito su di un tema cruciale per l’intera Comunità internazionale. La preservazione della cultura in tutte le sue forme è fra le espressioni più alte di collaborazione fra gli Stati, oltre che fondamentale strumento di convivenza civile e di rispetto dell’altro. Un principio purtroppo ignorato oggi in tante parti del mondo.
Le prime righe del documento istitutivo dell’UNESCO ci ricordano che le guerre nascono nell’animo degli uomini e che è l’animo degli uomini a dover essere educato alla difesa della pace. Una considerazione che faccio volentieri mia e che ci deve spingere a costruire, partendo dal terreno privilegiato del dialogo interculturale, percorsi di reciproca comprensione fra i popoli.
Con questi auspici, auguro pieno successo ai vostri lavori».