Penultimo turno di Champions, il Napoli a Madrid contro il Real.
Il risultato conta relativamente, la qualificazione degli azzurri agli ottavi dipenderà dall’ultima partita contro il Braga al Maradona quando basterà un pareggio per andare avanti.
Ma a Madrid Mazzari cerca la conferma del clima nuovo percepito a Bergamo, un Napoli che ha ritrovato coraggio ed entusiasmo risollevandosi dal periodo grigio con Garcia.
È per questo che con ogni probabilità Mazzari schiererà al Bernabeu la squadra migliore, in pratica la formazione che ha battuto l’Atalanta col rappezzo in difesa per le indisponibilità di Olivera e Mario Rui (Juan Jesus terzino sinistro) e l’impiego di Osimhen (Raspadori in panchina).
Poi, in vista del match di domenica con l’Inter a Fuorigrotta, Mazzarri farà i cambi opportuni per non stressare troppo i titolarissimi. Una buona prestazione al Bernabeu rinnoverà sicurezze ed entusiasmo per il campionato.
È questo il senso della trasferta spagnola mentre il pronostico pende dalla parte dello squadrone madrileno che resta tale anche con le assenze di Vinicius, Militao, Modric, Camavinga, Tchouameni e dei due portieri di prima fascia Courtois e Kepa.
Lo scenario suggestivo del Bernabeu, 80mila posti, rinnovato per un miliardo di euro con tecnologie avanzatissime, la nuova copertura mobile e il terreno retrattile, caricherà gli azzurri più delle parole di Mazzarri.
Per tutti è l’occasione probabilmente irripetibile da non fallire. Ecco perché questa partita di Madrid, ininfluente per la classifica del girone Champions, non vedrà un Napoli “in gita”, ma una squadra che si batterà per trarne il responso migliore e la conferma d’essere capace di giocarsela con chiunque come nell’anno dello scudetto.
Il Real di Ancelotti è attrezzato per vincere alla sua maniera di squadra padrona. Ritmo basso per spegnere l’ardore degli avversari, pieno controllo del match (4-3-1-2) e piena sicurezza di andare in gol con Bellingham, Rodrygo e Brahim Diaz (quello del 4-0 milanista al Maradona) in assenza di Vinicius.
Quanto Osimhen e Kvaratskhelia potranno allarmare la difesa realista si vedrà sul campo e, soprattutto, si vedrà se la squadra azzurra saprà appoggiarli da mettere in discussione il risultato.
Naturalmente, sarà il cuore delle due squadre, il centrocampo, a orientare la gara sia nel sostegno difensivo che nella fase d’attacco. Se il Real lamenta l’assenza di alcuni titolari, nel Napoli sono da valutare le condizioni fisiche di Zielinski e Anguissa.
La difesa, il reparto che Mazzarri dovrà mettere a posto prima d’ogni altro problema, sarà sollecitata da un avversario che va sempre a segno, alla media di 2,2 gol a partita, quest’anno all’asciutto solo contro il Rajo Vallecano (0-0) al Bernabeu.
Un’altra verifica in Spagna sarà la tenuta degli azzurri nel secondo tempo. Saranno interessanti anche i cambi di Mazzarri nella ripresa.
La scena internazionale non è nuova per l’allenatore toscano. Proprio col Napoli nella sua prima gestione, Mazzarri ha già provato l’emozione della Champions battendo il Manchester City di Roberto Mancini e il Villarreal, reggendo l’urto del Bayern di Neuer, Lahm, Mueller, Ribery, Alaba, Schweinsteiger, frenando negli ottavi e ai supplementari col Chelsea di Drogba.
E poi diciotto partite in Europa League per un totale di 26 match europei per il tecnico azzurro.
Alla fine, Real Madrid-Napoli deve dirci se è tornata la squadra campione d’Italia o, almeno, se il Napoli è sulla buona strada per riprendersi la scena dello scorso anno.
Proprio contro il Real persino il Napoli di Garcia giocò all’andata una gara apprezzabile, segnata dall’autogol finale di Meret (2-3) e frantumata dalle piroette di Bellingham che stavolta giocherà con un tutore a una spalla per una lussazione di tre settimane fa.