TRIESTE - "I lavoratori transfrontalieri esprimono esigenze particolari a cui possiamo dare risposte solo con una visione condivisa che garantisca in generale uno sviluppo equilibrato su tutto il territorio al di qua e aldilà dei confini statali. Abbiamo bisogno di creare sistemi di cogestione territoriale a livello locale, in coordinamento con i governi nazionali e rafforzare la capacità di governance transfrontaliera sulla filiera istruzione - formazione - lavoro con un particolare interesse per la costruzione di un welfare condiviso". A dirlo è stato l'Assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia di Regione Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, che ieri, 28 novembre, ha preso parte all'evento sul mercato del lavoro transfrontaliero organizzato dal Consiglio sindacale interregionale (Csir) Fvg-Carinzia che si è svolto nel Museo della Dogana di Coccau a Tarvisio.
"La nostra è una zona "speciale", a cavallo di tre confini, che deve essere trattata come tale: è necessario incidere anche sulla normativa nazionale per avviare veri progetti transfrontalieri, ad esempio, per il riconoscimento dei titoli professionali, di percorsi di tirocinio e apprendistato e comunque cercando di incidere su tutta la filiera dalla formazione all'occupazione" ha detto Rosolen, che poi ha ricordato alcuni progetti su cui il Friuli Venezia Giulia è già impegnato.
"Con il progetto del Gect Euroregio SCET NET (Senza Confini Education and Training Network) è in corso un programma di scambio transfrontaliero per studenti a partire dall'età di 16 anni in alcuni settori selezionati, finanziato dall'Interreg Italia-Austria - ha ricordato Rosolen -; inoltre Eures è la rete di cooperazione istituita dalla Commissione Europea per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione europea. La rete prevede una serie di progetti ed eventi dedicati a lavoratori e imprese interessati alla mobilità professionale sul territorio europeo e credo che il rafforzamento delle reti di persone sia il percorso con maggior efficacia a lungo termine".
Dopo il saluto dei sindaci di Tarvisio, Renzo Zanette, e di Arnoldstein, Reinhard Antolitsch, i ricercatori Daniel Spizzo ed Eric Kirschner hanno illustrato la ricerca sul mercato del lavoro transfrontaliero fra Carinzia e Friuli Venezia Giulia. Il numero dei lavoratori che vivono in Italia e lavorano in Carinzia è passato da 26 nel 2008 a 281 nel 2023. I pendolari provenienti dall'Italia che lavorano e vivono in Carinzia sono occupati prevalentemente nei servizi (commercio, ristorazione, turismo, etc.); costruzioni; area tecnologica; sanità e scienze sociali e la Carinzia è considerata una regione che offre opportunità di lavoro competitive.
I pendolari provenienti dall'Austria lavorano e vivono a Tolmezzo e Gemona e sono in prevalenza donne; il loro numero è passato da 81 (anno 2022) a 107. La mobilità transfrontaliera tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia porta sempre più all'immigrazione. Ne emerge la necessità di servizi di supporto, informazione e assistenza a sostegno dei lavoratori transfrontalieri.
La tavola rotonda moderata dal direttore dell'Ansa Fvg Francesco de Filippo ha accompagnato i lavori fino ai panel dedicati alla mobilità dei lavoratori e alle tutele per i transfrontalieri che ha visto la partecipazione dei rappresentati delle istituzioni europee e dei componenti delle associazioni sindacali del Csir Fvg-Carinzia che riunisce i sindacati Cisl, Cgil, Uil e OeGB.