"Si è concluso un periodo di decadenza e inizia un cammino di crescita e redenzione.
L'elettorato ha espresso una volontà di cambiamento che non ha ritorno, comincia una nuova era, un'era di pace e prosperità".
Così si è espresso Javier Milei, nel suo primo discorso come nuovo presidente dell'Argentina tenuto nella scalinata del Palazzo del Congresso e rivolto ai migliaia di sostenitori e cittadini riuniti nella omonima piazza antistante.
Un gesto inedito, quest'ultimo, nel protocollo delle cerimonie di insediamento presidenziale che tradizionalmente prevedevano il discorso del presidente di fronte alle camere riunite.
Milei ha parlato agli argentini alla presenza dalle delegazioni straniere.
Tra i presenti anche il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il quale Milei si è scambiato un caloroso abbraccio.
"Non ci sono soldi, ricevuta la peggior eredità della storia"
Per l'Argentina "non c'è alternativa all'aggiustamento e non c'è alternativa allo shock".
Ha detto il neo presidente, Javier Milei, nel suo primo discorso come capo dello Stato.
Il leader ultraliberista ha avvertito la cittadinanza che "non ci sono soldi" e che il programma di riforme e stabilizzazione economica "avrà un impatto sul livello di attività, di inflazione e di povertà".
"Attraverseremo un periodo di stagflazione ma sarà l'ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l'Argentina.
Abbiamo ricevuto la peggior eredità della storia", ha aggiunto.