Superato l'esame in Aula degli emendamenti alla Manovra, già approvata in Senato, e le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari, il testo è stato approvato ed è legge
E' la seconda manovra del governo Meloni, che mette a terra circa 28 miliardi, compresi i 4 miliardi per la nuova Irpef, di cui oltre la metà, quasi 16 miliardi in extradeficit.
Poche le novità di peso, dalle pensioni di medici e statali alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, arrivate nel passaggio parlamentare, in un iter tortuoso e che ha portato comunque all'ok finale a ridosso di Capodanno nonostante l'ordine di scuderia, almeno per la maggioranza, di non presentare emendamenti. Con una coda di micromisure che, seppur più contenute del passato, hanno comunque trovato posto nel testo finale. Che contiene anche una serie di nuove tasse, dal classico aumento delle sigarette fino alla tassa di soggiorno per il Giubileo.
"Bene il sì alla manovra. Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così". Lo dichiara il ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti in una nota
"La verità è che questa manovra è figlia delle vostre divisioni, più profonde di quanto volete dare a vedere. Basta pensare alla vicenda del superbonus: ora, dopo il danno aggiungete la beffa di creare disparità all'interno dei condomini". Lo ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, nelle dichiarazioni di voto alla Manovra, in corso alla Camera.