Lanciata la missione Cert-1, che per la prima volta intende portare sulla Luna un veicolo costruito da un'azienda privata.
E' il lander Peregrine costruito dall'Astrobotic, a bordo del quale ci sono esperimenti della Nasa, nell'ambito del programma Artemis per il ritorno alla Luna, e di sette Paesi. Il lancio è avvenuto dalla piattaforma 41 della Space Force Station di Cape Canaveral, la base del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con il razzo Vulcan che è al suo primo volo. Anche il razzo è stato costruito da un'azienda privata, la United Launch Alliance. Alto quasi 62 metri e dal diametro di 5,4 metri, il razzo ha due motori, chiamati Be-4 e costruiti dalla Blue Origin, ed è alimentato a metano liquido.
Il lancio sta procedendo regolarmente ed è avvenuta la separazione dello stadio superiore Centaur del razzo Vulcan.
L'allunaggio del lander Peregrine è previsto il 23 febbraio e, se avverrà regolarmente, sarà un veicolo privato a posarsi sulla Luna dopo oltre mezzo secolo dall'ultima missione del programma Apollo, nel 1972. Con questo lancio entra nel vivo la nuova corsa alla Luna. Mentre la missione Cert-1 vola verso la Luna, il rover giapponese Slim è già nell'orbita lunare, che il 19 gennaio dovrebbe eseguire un allunaggio di precisione senza precedenti. Intanto, dopo aver rinviato il lancio della sua missione Im-1 da gennaio al non prima del 12 febbraio, l'azienda privata Intuitive Machine intende portare il suo lander Nova-C sul suolo lunare il 22 febbraio.
Alto quasi due metri e largo due metri e mezzo, il lander Peregrine può trasportare carichi per 90 chilogrammi in quella che, oltre a essere un'impresa scientifica, è una missione carica di simboli. L'arrivo di un privato sulla Luna segna infatti un passo importante per la Lunar Space Economy e la missione Cert-1 è condotta nell'ambito del programma commerciale promosso dalla Nasa guardando alla Luna e alla Space economy, chiamato Commercial Lunar Payload Services. I 21 carichi a bordo appartengono ai sette Paesi che partecipano alla missione: sei sono della Nasa, uno dell'agenzia spaziale messicana Aem, uno del Regno Unito, uno dell'Ungheria, due della Germania uno del Giappone, uno delle Seychelles e gli altri otto di università e aziende degli Stati Uniti.
Alcuni dei carichi hanno un valore decisamente simbolico, come la moneta dedicata alla Luna caricata con un Bitcoin e la copia del Genesis Block, il primo blocco di bitcoin a essere estratto. All'arte sono dedicate le opere del progetto MoonArk della Carnegie Mellon University e due nano-litografie dell'artista italiano Alessandro Scali, posizionate su due chip.
Ci sono, infine, capsule che racchiudono ceneri umane per iniziativa dell'azienda Celestis and Elysium Space: hanno sollevato le proteste dei Navajo, che vedono nella deposizione di resti umani sulla Luna la violazione di uno spazio sacro.