Gigi Riva (da YouTube)

Gigi Riva è morto. Era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un infarto accusato domenica.

Riva resta il capocannoniere della Nazionale con 35 reti e numero 11 dello scudetto del Cagliari del 1970.

Dal 2019 era presidente onorario del Cagliari, aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre.

Da sempre personaggio riservato e schivo, viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni aveva limitato anche le sue consuete passeggiate nelle vie del centro.

Riva è considerato il più forte attaccante azzurro più forte del dopo guerra. E' ancora lui il detentore del record di gol segnati in nazionale: 35 in 42 presenze, un incredibile media di 0,83 gol a partita.

 

Mattarella a Zoff, da Infantino a Boninsegna, l'inchino a Gigi Riva

Dal mondo della politica a quello dello sport, una valanga di messaggi di cordoglio ha seguito nel giro di pochi minuti la notizia della morte di Gigi Riva.

"Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l'improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore".

Sergio Mattarella incarna il sentimento di tutti gli italiani, e ricorda "rombo di tuono" con lo choc di chi lo ha amato e ammirato. Perché l'addio improvviso del campione azzurro ha sorpreso tutti: la notizia del ricovero aveva destato preoccupazione ma c'era ottimismo su un miglioramento delle sue condizioni. Il presidente della Repubblica ha reso onore "ai suoi successi sportivi, al suo carattere di grande serietà, alla dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l'affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio".

"Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione", afferma la premier Giorgia Meloni, pubblicando una foto di Riva.

"Molto di più di rombo di tuono, piangiamo l'uomo, il professionista. Rappresentava un calcio di altri tempi", ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi.

"Ci lascia Gigi Riva. Eroe di tanti ragazzi della mia generazione. Miglior marcatore della Nazionale azzurra. Condoglianze alla sua famiglia e a tutti i tifosi sardi. Buon viaggio in cielo, rombo di tuono". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

"Un gigante del calcio. Un simbolo, una bandiera, un grande uomo", scrive il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

"Uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi, ci mancherai", afferma il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida

"Gigi Riva, Rombo di Tuono. Eroe del Cagliari e della Nazionale. Che la terra ti sia lieve", scrive su X Matteo Renzi. "Che tristezza. Ci lascia un mito assoluto. La persona e il calciatore", scrive Enrico Letta su X.

Zoff: "Tristezza infinita, perdo un grandissimo amico"

"Provo una tristezza infinita, è un grossa perdita, per me anche di un grande amico. A Gigi mi legano tante cose, abbiamo fatto il servizio militare assieme, poi vincemmo gli Europei del 1968 e abbiamo continuato con le altre nazionali, fino al 2000 quando io ero il ct e lui era dirigente. Avevamo un grande rapporto, era impossibile non essergli amico". E' un Dino Zoff commosso quello che, al telefono con l'ANSA, commenta la scomparsa di Riva. "Per me era davvero un amico - dice ancora l'ex portiere azzurro -. Lui, come me, non era uno molto aperto ma era chiaro e sapevi sempre con chi avevi a che fare. era una persona squisita".

"Mancherà molto al calcio", ha detto il Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini.

Cannavaro: "Era il mito dei miti"

Fabio Cannavaro non riesce a trattenere le lacrime davanti alle telecamere di Mediaset mentre ricorda Gigi Riva, "mito dei miti". "Io glielo dicevo sempre che lui era il mito dei miti. Ci ha trasmesso tantissimi valori. Sicuramente lo ricorderanno in tanti perché, al di là del calciatore, era una persona speciale", ha detto Il campione del mondo del 2006

Infantino, 'con Rombo di Tuono adesso trema il cielo'

"Adesso, trema anche il cielo. Ci ha lasciati il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana maschile. Un campione senza tempo. Era un uomo duro, eppure molto buono. i suoi valori inattaccabili sono stati un esempio per generazioni di calciatori, in particolare quelli che hanno vinto la Coppa del Mondo nel 2006, che ha accompagnato nel ruolo di dirigente. Da oggi la storia del calcio è un puzzle senza uno dei suoi pezzi migliori. Buon viaggio, amatissimo Gigi Riva". Così, via social e aggiungendo le emoticon di un cuore azzurro e delle mani che pregano, il presidente della Fifa Gianni Infantino ricorda Gigi Riva.

Enrico Albertosi: "Ho perso un fratello"

"Io perdo un fratello, abbiamo passato tanti anni insieme, dormivamo insieme con il Cagliari e con la Nazionale, perdo una persona che è stata importante per me. Ancora oggi ci sentivamo al telefono e lo sentivo bene, non sapevo avesse problemi di cuore". Dai microfoni di Sky Sport, Enrico Albertosi che con Gigi Riva vinse lo scudetto del Cagliari e condivise l'esperienza di Messico '70 ricorda il mito del calcio.

Boninsegna: "A Cagliari anni bellissimi, noi per sempre amici"

"Quando sono arrivato a Cagliari lui era lì e ho dormito con lui in camera assieme. Sono stati anni bellissimi, perché quello era un Cagliari che stava nascendo. Non avendo la macchina, vivevamo assieme. Colazione, pranzo, cene: tutto. Mi scorrazzava ovunque. Eravamo amiconi e lo eravamo tutt'ora anche se ci sentivamo meno", ha detto Roberto Boninsegna. "Poi quanto c'è stato da scegliere, lui ha rifiutato la Juve, ma io l'Inter l'ho accettato perché ero tifoso da bambino. Per lui la Sardegna era tutto", ha concluso.

Il ricordo di Giancarlo De Sisti: "Una fortuna giocare con lui, era un dio greco"

La voce tradisce l'emozione e il dolore per la perdita di un amico, prima ancora che di un compagno di squadra. Giancarlo De Sisti, al telefono con l'ANSA, ricorda Gigi Riva, "questa sorta di dio greco che per molti di noi, non soltanto per i ragazzini dell'epoca, era un mito". "E' difficile da commentare. Ho avuto la fortuna di giocare insieme a Gigi, di ammirarlo da vicino. Era un giocatore che ti faceva partire avvantaggiato, un ragazzo perbene che parlava poco... tanti fatti e parole poche".

Gravina: "Ci lascia un monumento nazionale". Malagò: "Orfani di un mito"

"Sono scosso e profondamente addolorato" per la morte di Gigi Riva. "Il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale". Lo afferma il presidente della Figc, Gabriele Gravina.

"Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un uomo straordinario, incredibile campione in campo e fuoriclasse di eccezionale carisma nelle vesti di dirigente, un esempio di classe e capacità che ha dato voce al senso di appartenenza per il suo Paese", ricorda Giovanni Malagò, presidente del Coni. "Ricordo con emozione il momento della consegna del Collare d'oro, la massima onorificenza del nostro movimento, in campo, tra gli applausi infiniti della sua gente, di quel popolo che ha sempre onorato. Rimaniamo orfani di un mito che ci ha reso orgogliosi di essere italiani".

Buffon: "Un gigante per me guida e punto di riferimento"

"Sei stato tra i più grandi calciatori della nostra Italia e un gigante lontano dai campi da gioco. Mi hai offerto una guida e un punto di riferimento in azzurro e abbiamo condiviso i momenti difficili, le sconfitte, come la vittoria più bella. Continua a regalarmi i tuoi consigli anche da lassù. Ciao Rombo di Tuono!". Così, su Instagram, Gigi Buffon, portiere della Nazionale di cui Gigi Riva era dirigente, ricorda il grande campione.