di MIMMO CARRATELLI
Visto il partitone della formazione milanese nella semifinale contro la Lazio, tre gol, due traverse, numerose occasioni-gol, il Napoli sembra spacciato. Non si riesce a immaginare come e per quanto reggerà alle bocche di fuoco interiste che già un mese e mezzo fa affondarono la squadra azzurra al Maradona con i colpi di Calhanoglu, Barella e Thuram, possesso-palla del Napoli e contropiede milanese, Mazzarri se ne ricorderà. Però il pallone è rotondo, dicono gli ottimisti dei luoghi comuni. Sembra però che sia più rotondo per l’Inter.
Vedremo di nuovo la difesa azzurra a cinque che, se assistita da un contropiede ficcante, potrebbe fare la sorpresa?
Vedremo di nuovo lo spirito battagliero degli azzurri, irriducibili su ogni pallone? Resistere, resistere, resistere, a patto però che Kvaratskhelia abbia più libertà di attaccare e minore impegno difensivo perché se non si va a pungere la retroguardia interista, tenendo in allarme la formazione nerazzurra, non c’è speranza di farcela.
Ecco il potente arsenale di Simone Inzaghi. La fisicità e la supremazia aerea di Thuram per sfondare la difesa napoletana. I guizzi di Lautaro Martinez (in forse) per disorientare la retroguardia azzurra. I cross di Dimarco, proiettili traccianti per esplodere in gol. Il dinamismo d’assalto di Barella e Mkhitaryan. L’elegante e incisiva direzione delle operazioni del generalissimo Calhanoglu. Il deflagrante apporto dei riservisti Frattesi, Carlos Augusto e Alexis Sànchez.
Mazzarri avrà studiato la strategia opportuna, difesa estesa per togliere ampiezza agli attacchi interisti, marcatura a uomo per ridurre la qualità tecnica degli avversari, affollamento difensivo per sottrarre spazio e corridoi ai nerazzurri.
Tocca vedere se basterà. A decidere saranno i duelli individuali. Se gli azzurri li reggeranno, la finale potrà decidersi sul filo di lana.
Ci vorranno grande attenzione, tanta salute e la fortuna necessaria.
La finale si gioca a nove ore d’aereo da Napoli. Quanto tifo azzurro ci sarà all’Al-Awwal Park Stadium di Riyadh, venticinquemila posti? Si annuncia un superiore tifo interista.
È la quinta Supercoppa per il Napoli (sempre contro la Juventus, due vittorie e, con Mazzarri, la caotica sconfitta di Pechino nel 2012), l’undicesima per l’Inter (sette successi). Anche la tradizione è a favore schiacciante della squadra milanese.
Tutto, insomma, è contro gli azzurri stasera a Riyadh, missione impossibile, perciò eccitante. I bookmkers bancano la vittoria azzurra a 5, la vittoria dell’Inter a 1,66. Non c’è scampo.
Andiamo a vedere che cosa può succedere. In semifinale, la Lazio si è offerta gentilmente al predominio interista. Mazzarri non farà lo stesso errore di Sarri.
Intanto, sono arrivati a Riyadh i nuovi pupilli Ngonge e Traoré (co ‘u turbante e ‘o narghilè).