Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i partecipanti al Vertice Internazionale “Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune”, che si svolgerà a Roma il 29 gennaio presso il Senato della Repubblica a Palazzo Madama.
Al vertice prenderanno parte numerosi Capi di Stato, di Governo e Ministri dei Paesi africani, nonché i vertici dell’Unione europea, dell’Unione africana e delle principali Organizzazioni internazionali.
Gentili ospiti - il messaggio el Presidente -
desidero esprimere il più caloroso benvenuto a tutti voi.
Sono particolarmente lieto di accogliervi al Quirinale in occasione di questo primo Vertice tra Africa e Italia a livello di Capi di Stato e di governo.
L’intendimento e l’auspicio sono quelli di poter realizzare, dopo il dialogo intenso avviato negli anni scorsi con le conferenze ministeriali Italia-Africa, un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese.
Negli anni del mio mandato ho avuto modo di apprezzare costantemente la realtà di un continente dinamico e intraprendente, dalle molteplici e profonde caratteristiche culturali, abitato da giovani donne e uomini che guardano con fiducia al futuro.
La vostra presenza qui stasera – numerosa e qualificata – conferisce espressione concreta all’amicizia, salda e sincera, che unisce i nostri popoli: la Repubblica Italiana ve ne è riconoscente.
Si tratta di legami alimentati anche dalla presenza in Italia di numerose comunità di origine africana, che sono parte attiva e vitale della nostra società e che, con il loro prezioso lavoro, contribuiscono alla crescita economica e culturale del nostro Paese.
È una delle manifestazioni di quella globalizzazione che unisce i destini dei due nostri continenti, fortemente interconnessi fra loro.
Ci sfidano cause comuni che vedono a rischio il valore della pace e, quindi, del destino dell’umanità.
Esplorare lo straordinario potenziale di sviluppo delle relazioni tra Africa ed Europa sul terreno politico, per spegnere i focolai di tensione e di conflitto, sul terreno economico, per realizzare una produzione sostenibile e un’equa distribuzione delle risorse, per accrescere il patrimonio delle nostre rispettive culture, è il compito che sta dinanzi a noi.
In un mondo segnato da vecchie e nuove fratture e instabilità, l’Africa detiene chiavi essenziali per definire la qualità e l’efficacia delle risposte che la comunità internazionale è chiamata ad offrire, sulla base del percorso che si è data la stessa Unione Africana con l’Agenda 2063.
È dunque necessario che la voce dei Paesi Africani trovi sempre più spazio nei consessi internazionali: un obiettivo su cui Italia e Unione Europea sono convintamente impegnate e che ha segnato un primo, importante traguardo con l’ingresso a pieno titolo dell’Unione Africana nel G20.
Illustri ospiti,
l’Unione Europea è portatrice di una visione basata sul valore di un multilateralismo efficace, fondato su principi universali.
Principi che l’Italia ha saputo tradurre nella costruzione di partenariati equilibrati e rispettosi dei diritti di ciascun popolo, secondo un modello che seppe bene interpretare un leader come Enrico Mattei, uno dei protagonisti della lotta per la libertà del popolo italiano e, proprio per questo, attento sostenitore del percorso di indipendenza e liberazione dei popoli africani.
Possiamo e dobbiamo lavorare a una visione elaborata insieme.
Il prezzo di una nostra incapacità a questo riguardo verrebbe pagato dalle future generazioni, alle quali non possiamo consegnare società impoverite, ambienti degradati, migrazioni come dolorosa risposta a problemi irrisolti.
Il ventaglio delle collaborazioni possibili è ampio: le prospettive di integrazione economica legate al lancio di un’area di libero scambio continentale africana; l’industrializzazione e la realizzazione di produzioni a maggiore valore aggiunto, così da valorizzare in loco le enormi ricchezze naturali; la modernizzazione tecnologica; energia e infrastrutture; un rinnovato e forte impegno sui temi dell’istruzione e della formazione; della salute; uno sforzo comune per estirpare le radici del terrorismo e contrastare rigurgiti di superate ideologie imperialiste.
Risposte necessarie, anche a fronte della impetuosa crescita demografica del continente africano.
È un’agenda che vede la Repubblica Italiana pronta a fare la propria parte, anche nell’ambito della Presidenza del G7, e a offrire il proprio fattivo e significativo contributo, a cominciare dal mantenimento dell’impegno finanziario a favore del continente africano.
È la cooperazione a muovere il progresso.
Illustri ospiti,
un proverbio africano di grande saggezza recita: “Se vuoi andare veloce corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno”.
Affinché il nostro sia un cammino comune, verso gli obiettivi del benessere e della pace in Africa, in Europa e nel mondo, occorre mettere in campo congiuntamente le nostre rispettive volontà.
Con questi auspici, rinnovo il mio più caloroso e sentito benvenuto in Italia, augurando salute e prosperità a tutti voi ed agli amici popoli africani.