Ilaria Salis, la 39enne italiana che da un anno è in carcere in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. Nei giorni scorsi è apparsa alla prima udienza con le catene ai piedi e le mani legate in tribunale. Ora la situazione sembra complicarsi. Il portavoce del premier ungherese Viktor Orban, Zoltan Kovacs, sul suo profilo X ha usato parole dure contro l’insegnante lombarda. Sul social è stato postato anche il video dell’aggressione in cui in realtà si vedono solo alcune persone a volto coperto.
Ilaria Salis, il portavoce di Orban: “Reati sono gravi”
Zoltan Kovacs scrive sia in ungherese sia in inglese: “I reati in questione sono gravi, sia in Ungheria che a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell’accusa del reato commesso. La credibilità di Ilaria Salis è altamente discutibile, come dimostrato, tra l’altro, dalle false dichiarazioni da lei rilasciate circa la sua istruzione, la sua situazione familiare e le sue relazioni personali, che si sono poi rivelate false”.
Kovacs, respinge le accuse “dei media di sinistra e delle organizzazioni per i diritti umani”. E nega che Salis sia trattata in modo disumano. “Disumano? Proprio no. Presa sul serio per la gravità del crimine di cui è accusata? Più probabilmente”. Per Kovacs, l’avvocato ungherese di Salis, Gyorgy Magyar, è “un avvocato apertamente di sinistra”. E a proposito dei pasti aggiunge: “Nelle carceri ungheresi, ai detenuti vengono forniti tre pasti al giorno, che soddisfano i requisiti di una dieta sana”.
“Vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate. L’affermazione secondo cui ci sono i ratti è una bugia e gli istituti di servizio carcerario soddisfano elevati standard igienici” . Il portavoce di Orban spiega poi che “i contatti” di Salis “con i suoi genitori erano regolari e ordinati”. E conclude: “In Ungheria i detenuti che ritengono che i loro diritti siano stati in qualche modo violati possono presentare denuncia”.
Orban: “Mi muoverò per un equo trattamento”
Della vicenda parla anche il premier ungherese Viktor Orban: “Ho raccontato nei dettagli il caso Ilaria Salis alla premier Giorgia Meloni. Le ho detto che la magistratura non dipende dal governo, ma dal Parlamento. L’unica cosa di cui sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento” in carcere “e esercitare un’influenza perché abbia un equo trattamento”. Orban ha parlato con i cronisti dopo aver parlato con la Meloni. “Tutti i diritti saranno garantiti”, ha aggiunto.
Ilaria Salis, il memoriale: “Ho un nodulo al seno e non mi danno il referto”
La sera di ieri, mercoledì 31 gennaio, il Tg7 ha mostrato in esclusiva il memoriale che Ilaria Salis ha scritto di suo pugno e fatto arrivare il 2 ottobre scorso al consolato italiano per farlo avere al suo avvocato italiano. “Sono trattata come una bestia al guinzaglio”, dice la maestra 39enne. “Da tre mesi sono tormentata dalle punture delle cimici nel letto. L’aria è poca, solo quella che filtra dallo spioncino”.
Il testo è stato scritto da Ilaria Salis mentre era in carcere da otto mesi e non aveva avuto ancora la possibilità di parlare con il suo avvocato italiano.
C’è poi una parte in cui la Salis parla di un nodulo al seno: “Avevo un appuntamento fissato in Italia alla fine di marzo per un’ecografia al seno. Ho un nodulo che ha un aspetto benigno, ma che diversi dottori in Italia mi hanno raccomandato di controllare periodicamente (..) a metà giugno mi hanno finalmente portato in un ambulatorio dove mi hanno fatto ecografia e mammografia (…) Io non ho ricevuto nessun referto scritto, che invece è stato consegnato al medico del carcere, a cui sia io che l’avvocato Santa abbiamo chiesto più volte che il referto sia inviato all’avvocato ma al momento non gli hanno ancora inviato niente”.