Joe Biden ha trionfato alle primarie democratiche in South Carolina, una vittoria ampiamente prevista (in pratica non ci sono avversari) ma che, grazie alla larghissima maggioranza, proietta il presidente direttamente verso la nomination e, con tutta probabilità, una nuova sfida contro Donald Trump al voto di novembre.
"Il popolo della South Carolina ha parlato e non ho dubbi che ci abbia messo sulla strada per vincere di nuovo la presidenza e sconfiggere ancora una volta Donald Trump", ha esultato il commander-in-chief subito dopo la vittoria ringraziando quello Stato, e soprattutto l'elettorato afroamericano, che nel 2020 fu determinante per la conquista della Casa Bianca.
"La posta in gioco in queste elezioni non potrebbe essere più alta - ha sottolineato Biden - Ci sono voci estremiste e pericolose per il Paese guidate da Donald Trump e determinate a dividere la nostra nazione e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada". "Abbiamo fatto molta strada negli ultimi quattro anni, con l'America che ora ha l'economia più forte del mondo e l'inflazione più bassa di qualsiasi altra grande economia. Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme", ha insistito il presidente ormai pronto per l'investitura ufficiale che avverrà alla convention democratica di Chicago, ad agosto. D'altronde la vittoria di Biden non poteva essere più netta, con il 40% dei voti scrutinati per il presidente c'è stato quasi un plebiscito: il 96,6% contro l'1,9% della scrittrice Marianne Williamson e l'1,4% del deputato Dean Phillips.
Il test delle primarie in South Carolina, che non a caso quest'anno è stato preferito al New Hampshire come il primo Stato ad ospitare le consultazioni dei democratici, è servito alla campagna di Biden anche per verificare l'appeal del presidente presso l'elettorato nero. Dopo mesi di sondaggi che hanno mostrato una percentuale crescente di elettori neri delusi dall'amministrazione queste primarie fanno tirare un sospiro di sollievo alla campagna. La prossima tappa per i democratici sarà il 6 febbraio in Nevada, dove due giorni dopo si affronteranno i candidati repubblicani, Trump e Nikki Haley. Quindi il 24 febbraio sarà la volta del Grand old party in South Carolina, dove l'ex governatrice giocherà in casa. Tre giorni dopo il 27, il Michigan ospiterà le primarie dei dem, mentre i caucus dei repubblicani si svolgeranno il 2 marzo. Fino ad arrivare al Super Tuesday, il 5 marzo, quando voteranno 16 Stati, fra i quali l'Alabama, la California, il Colorado, il Texas, il Minnesota, il Massachusetts, la Virginia e il North Carolina.