ZURIGO - Lo scorso 31 gennaio, si è tenuto un incontro voluto ed organizzato dai docenti dell’Ente Gestore Casli di Zurigo il cui obiettivo è stato evidenziare e denunciare le criticità scaturite dalla Circolare 4/2022 e dai relativi decreti attuativi, in particolare l’ultimo. La principale preoccupazione dei docenti è che gli Enti Gestori non riescano a far fronte alle nuove direttive della suddetta Circolare. Inoltre, sono fortemente preoccupati anche per il taglio dei contributi ministeriali dal 18% fino al 40%, che sta mettendo in grave difficoltà gli Enti Gestori e il futuro stesso dei corsi.
All’incontro hanno preso parte il Senatore eletto in Europa con il Pd, Andrea Crisanti, gli Onorevoli Simone Billi, Federica Onori e Toni Ricciardi, deputati eletti all'estero rispettivamente di Lega, Azione e Pd, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, i membri del CGIE, Roger Nesti e Barbara Sorce, i presidenti degli Enti Gestori, i presidenti dei Comites e tantissimi insegnanti, non solo dell’Ente Casli ma anche di altri Enti Gestori in Svizzera.
Gli insegnanti, unanimemente, hanno voluto mettere in risalto i punti critici riscontrati nel loro lavoro e hanno pertanto avanzato le seguenti richieste:
La modifica della Circolare 4/2022, specialmente per quanto riguarda il sistema di finanziamento, per garantire agli Enti Gestori le risorse necessarie per la sopravvivenza dei corsi; L’obbligatorietà del contributo richiesto alle famiglie.
La ricerca di una soluzione finanziaria transitoria, per far fronte ai tagli sopra indicati, in attesa che vengano recepite le richieste degli Enti Gestori.
I corsi di Lingua e Cultura Italiana rivestono un ruolo fondamentale all’estero, poiché, oltre a rafforzare il legame con le proprie radici, preservano la vitalità della lingua e delle tradizioni italiane.
La discussione è stata molto costruttiva e promettente e tanti sono stati gli spunti e le proposte scaturite dal dibattito. Sicuramente verranno intraprese altre azioni per prevenire ulteriori complicazioni.
I parlamentari eletti all’estero in Europa hanno dimostrato profondo e sincero interesse per le questioni sollevate e si sono impegnati a cercare soluzioni alternative.
La situazione attuale risulta essere ancora complessa ma la speranza è che, attraverso questa convergenza di intenti, si possano ridurre i tempi per trovare una soluzione che garantisca la continuità dell’offerta formativa dei corsi di Lingua e Cultura Italiana in Svizzera.