Primo oro italiano ai Mondiali di nuoto a Doha (Qatar). Ed è un oro storico, bellissimo, francamente inatteso. Mai un italiano c’è l’aveva fatta. C’è riuscito invece Giorgio Minisini, 27 anni, romano della più bell’acqua, pioniere (in Italia) e re di una specialità severa e antica: il nuoto artistico. Una specialità che un tempo nota come “nuoto sincronizzato”. In America agli inizi del Novecento la chiamavano semplicemente “acrobazie in acqua”.
Minisini ne ha fatto un’arte. E nella prova del “solo libero” ha dominato sulle note dell’Hallelujah cantata da Andrea Bocelli con le coreografie di Anastasia Ermakova (ex sincronetta russa,4 medaglie olimpiche) e la connazionale Milena Miteva. Niente è stato lasciato al caso.
Mondiali di nuoto, Re Giorgio è risorto
Giorgio Minisini è campione del Mondo nel “solo uomini libero”. Ha centrato un sogno dopo una catena di infortuni. L’azzurro è salito sul podio più alto arricchendo ancora una volta il medagliere dell’Italia. Per Giorgio è la decima medaglia iridata di una carriera da favola. Dopo l’argento nel solo tecnico è arrivato il metallo più prezioso. Giù dal podio il fuoriclasse cinese favorito Jang Shuncheng. Giorgio Minisini era sceso in acqua per terzultimo in virtù del risultato delle eliminatorie.
Martedì l’azzurro non era stato impeccabile e aveva incassato tre basemark, ma nelle interviste aveva rassicurato tutti dicendo “in finale sarà più facile”. E così è stato. Punteggio con un solo basemark: 211.8647. Dopo di lui 2 avversari molto pericolosi: lo spagnolo Boneu e il cinese Shuncheng. Ma entrambi non si sono ripetuti. Lo spagnolo, tuttavia, ha conquistato l’argento; il sedicenne cinese addirittura giù dal podio.
La gioia dopo l’impresa
Ai microfoni della Rai, Giorgio Minisini ha toccato il cielo con un dito: “Sì, sono felice per la vittoria, per aver cantato l’inno di Mameli come sognavo fin da bambino quando salivo sul letto, avvolto dalla bandiera tricolore, immaginando di essere sul gradino più alto del podio”. Poi ammette: “Questa volta la prestazione sarebbe stata migliorabile, ma nel corso della carriera ho capito che non si può avere sempre tutto e bisogna trovare il giusto equilibrio”.
Ancora Minisini: “Dopo il preliminare avevo un po’ accantonato l’idea della medaglia. La mia allenatrice no e mi aveva chiesto una vittoria. Spero di averla accontentata”. Infine, una dedica: “Da questa esperienza ho capito che comunque devo ancora lavorare molto. Anche per questo è una medaglia importante. Una medaglia che dedico alla squadra, perché quando vinciamo il merito è sempre del gruppo”.