Com’è noto, i prestiti personali sono un prodotto finanziario piuttosto diffuso nel nostro Paese; molte persone e nuclei familiari infatti ricorrono a questa tipologia di finanziamento che può consentire di realizzare piccoli o grandi progetti o di affrontare con una maggiore serenità quegli imprevisti finanziari che possono verificarsi in qualsiasi momento e che potrebbero incidere in modo eccessivo sulla propria scorta di liquidità.
Quello dei prestiti personali è sicuramente un settore molto variegato in cui si ha l’opportunità di scegliere la formula che si ritiene più opportuna per le proprie esigenze, sia per quanto riguarda le finalità, sia per quanto concerne la convenienza.
Fra le tante possibilità a disposizione, una pensata specificamente per i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, è il prestito con delega di pagamento, più comunemente noto come prestito con delega.
Cos’è il prestito con delega?
Il prestito con delega è una particolare tipologia di prestito personale non finalizzato (ovvero senza una specifica destinazione d’uso) a tasso fisso e rimborso rateale. È regolato dal nostro Codice Civile agli articoli 1269 e 1723 e i dipendenti pubblici e privati possono richiederlo anche se hanno già in corso un contratto di cessione del quinto dello stipendio; il prestito con delega è infatti spesso denominato doppio quinto o doppia cessione del quinto.
In sostanza il richiedente ha la facoltà di incrementare la quota a prestito raggiungendo i due quinti dello stipendio.
Questo tipo di prestito è concedibile anche se, oltre alla cessione del quinto, sono previste altre trattenute sulla busta paga, sempre che l’importo totale trattenuto non superi il 50% dell’importo netto in busta paga. Questa disposizione risponde a un criterio prudenziale che ha l’obiettivo di evitare un eccessivo indebitamento del richiedente.
Prestito con delega e cessione del quinto della pensione
Molti si chiedono se il prestito con delega possa essere richiesto da quei pensionati che hanno in corso un contratto di cessione del quinto della pensione. La risposta è no; gli enti previdenziali infatti non permettono a coloro che percepiscono un assegno pensionistico di avere una seconda trattenuta sul cedolino della pensione. Il pensionato che dovesse quindi avere ulteriori necessità finanziarie dovrà optare per altre forme di finanziamento.
Prestito con delega: caratteristiche e garanzie richieste
Come la cessione del quinto, il prestito con delega è un prestito personale non finalizzato a tasso fisso (la rata è quindi costante) che viene rimborsato tramite una trattenuta mensile sullo stipendio; è quindi l’azienda che provvede a rimborsare l’istituto di credito dopo aver decurtato la busta paga di quanto stabilito.
La durata del prestito con delega va dai 24 ai 120 mesi e contempla dilazioni intermedie.
Per quanto riguarda le garanzie, come nel caso della cessione del quinto, sono previste sia la costituzione di un vincolo a favore del creditore sul TFR maturato, sia la stipula di due polizze assicurative, una sul rischio vita (a tutela del creditore e degli eredi del debitore in caso di suo decesso prima dell’estinzione del debito) e una sul rischio impiego (che copre l’evenienza della perdita del lavoro).
Dal momento che esiste un vincolo sul TFR, il lavoratore non potrà chiedere una sua eventuale anticipazione, tranne che per la quota che eccede il debito residuo.
Relativamente alle polizze assicurative stipulate è opportuno sapere che la compagnia non può rivalersi sugli eredi (decesso del debitore), mentre ha il diritto di rivalsa nel caso di perdita dell’impiego.