"È inaccettabile, oltre che vergognoso, il diktat di chi ritiene di essere il depositario della verità e con arroganza e odio pensa di minacciare la libertà di pensiero e di espressione creativa in una nazione democratica e libera come l'Italia.
Israele non solo ha il diritto di esprimere la sua arte ma ha il dovere di dare testimonianza al suo popolo proprio in un momento come questo in cui è stato duramente colpito a freddo da terroristi senza pietà".
Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La Biennale, aggiunge, "sarà sempre uno spazio di libertà, incontro e dialogo e non uno spazio di censura e intolleranza".
"Allo Stato di Israele, ai suoi artisti e a tutti i suoi cittadini va la mia più profonda solidarietà e vicinanza" afferma ancora il ministro sottolineando quanto proprio la cultura sia "un ponte tra le persone e le nazioni, non un muro di divisione". La presa di posizione del ministro arriva dopo la lettera indirizzata alla Fondazione della Biennale e firmata da migliaia di artisti, istituzioni e enti culturali che hanno chiesto l'esclusione di Israele dalla prossima Biennale d'Arte di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre, affermando che è "inaccettabile ospitare uno Stato impegnato nelle atrocità in corso contro i palestinesi a Gaza. No al Padiglione del Genocidio alla Biennale".