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di MARIA VITTORIA PREST

L’aborto in Francia entra di diritto nella Costituzione. Lo hanno votato 267 senatori contro 50, ratificando il voto favorevole della Camera in gennaio. La misura è ampiamente sostenuta dai francesi, nota Antoine Bouchet di Le Point. Prima del voto, il ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, ha pronunciato un discorso favorevole all’inserimento della misura nella Costituzione.  Mercoledì 28 febbraio, la Francia è così diventata il primo e unico paese al mondo a includere nella sua Costituzione il diritto delle donne ad abortire.

L’esito del voto, ricorda Bouchet, è rimasto incerto fino alla fine, mentre la maggioranza del Palazzo del Lussemburgo, composta dai repubblicani e dal gruppo centrista, ha a lungo criticato i contorni della misura loro proposta.  La trasmissione di due giorni fa di CNews di un’infografica che presentava l’aborto come causa di mortalità – il canale si è poi scusato – aveva rafforzato la pressione popolare sui senatori affinché adottassero la misura.

Nel luglio 2022, un sondaggio Ifop ha rivelato che il 77% dei francesi considera “utile” la costituzionalizzazione dell’aborto. L’aborto è autorizzato dal 1975 e dalla legge Veil, che ne autorizzava la pratica in via sperimentale. Fu solo nel dicembre 1979 che il diritto fu garantito a tempo indeterminato. Il dibattito sulla costituzionalizzazione dell’aborto è stato rilanciato nel giugno 2022 in seguito all’abrogazione negli Stati Uniti del diritto costituzionale all’aborto, e al conseguente divieto dell’aborto da parte di 14 stati americani.

Seguendo le orme di alcuni gruppi politici di sinistra, ricorda Bouchet, Emmanuel Macron ha poi promesso, un anno fa, di inserire nella Costituzione la libertà delle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Ogni anno nel mondo muoiono 47.000 donne a causa di aborti illegali.