“In Europa hai gli stetti diritti di tuo marito”. Questa la frase che si legge sui manifesti protagonisti della campagna lanciata dall’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. Sono stati affissi per le strade di Roma, al fine di “rendere consapevoli le donne musulmane che vivono nel nostro Paese del loro diritto alla parità dei sessi, all’autodeterminazione, alla libertà”. Una scelta che ha scatenato polemiche, perché una donna musulmana non è necessariamente “sottomessa”.
L’iniziativa in occasione della Festa della Donna
Ceccardi ha promosso l’iniziativa in occasione della Festa della Donna, l’8 marzo. “I manifesti che abbiamo affisso a Roma si rivolgono a tutte quelle donne che sono venute a vivere nel nostro Paese e non sono ancora pienamente consapevoli dei propri diritti, a partire da quello alla parità dei sessi. La scritta è in arabo perché molte di loro non parlano la nostra lingua. Si tratta di un modo semplice e immediato per far comprendere alle nostre concittadine musulmane, intendo quella parte tenuta nell’ignoranza dei propri diritti costituzionali e in condizioni di subordinazione dal padre, dal marito, dai parenti, che in Italia sono sottomesse solo alla legge e alla Costituzione”.
“Queste donne devono sapere che se non vogliono – continua – nessuno può obbligarle a stare chiuse in casa, a portare il velo o a farlo portare alle figlie, a non poter vedere nessuno che non siano i parenti stretti e a uscire solo per accompagnare i figli a scuola o andare a fare la spesa. Devono sapere che non sono costrette a concedersi ai mariti se non lo desiderano, che possono rendersi indipendenti con il lavoro, che possono vivere liberamente la propria vita. E tutto questo è fondamentale che lo insegnino anche alle proprie figlie, affinché non accadano più episodi come ad esempio quello emerso a Pordenone, dove una bambina di 10 anni è stata mandata a scuola col niqab”.