di EMANUELE NUCCITELLI
ROMA – “La guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie“. La guerra, il tema più attuale, pressante, dell’attualità internazionale. Ci torna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Cassino per la Cerimonia di commemorazione dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città da parte degli alleati.
Nella Costituzione, dice il Capo dello Stato, c’è “una affermazione solenne: il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Sono le poche parole dell’art. 11 che contiene le ragioni, le premesse del ruolo e delle posizioni del nostro Paese nella comunità internazionale: costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo”.
“Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Ai confini d’Europa, invece, anzi dobbiamo dire dentro il suo spazio di vita, guerre terribili stanno spargendo altro sangue e distruggendo ogni remora posta a tutela della dignità degli esseri umani. Bisogna interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e vorrebbe perpetuarsi. Questo è l’impegno della Repubblica Italiana”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Cassino per la Cerimonia di commemorazione dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città da parte degli alleati.
“Far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino – che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli – è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità”, ha aggiunto il capo dello Stato.