di ENRICO PIRONDINI
Impresa Italia del rugby a Cardiff. Battuto il Galles 21-24. Vittoria limpida, mai in discussione. La quinta e ultima giornata del Sei Nazioni è finita nel migliore dei modi. Un torneo chiuso con 2 vittorie e 1 pareggio, bilancio più che positivo. Solo 2 sconfitte, non era mai successo. Dopo aver sfiorato l’impresa sul campo della Francia, l’Italia di Gonzalo Quesada, ha superato la fatidica prova del nove battendo la Scozia tra gli applausi del pubblico dell’Olimpico di Roma. A Cardiff, match dominato in lungo e in largo dagli azzurri che solo a cavallo della prima meta avversaria hanno fatto intravedere momenti di stanchezza; ma dopo la meta gallese, gli azzurri hanno prontamente reagito trovando i due calci che hanno praticamente chiuso le ostilità, rendendo vane le ultime due marcature dei padroni di casa.
Soddisfatto il capitano Lamaro: “Sono molto fiero di questa squadra. Abbiamo disputato il miglior Sei Nazioni di sempre. Certo, anche oggi abbiamo faticato, ma abbiamo anche saputo gestire la gara con la consapevolezza dei nostri mezzi. Chiudiamo un torneo con due vittorie e un pareggio; vittorie che potevano essere tre”. Cucchiaio di legno per il Galles. Ancora una volta Ignacio Brex – 31 anni , tre quarti centro del Benetton, ex Viadana – è stato premiato come “uomo partita”, ma tutto il collettivo ha impressionato per sicurezza e mentalità sin dal drop iniziale. In meta nel primo tempo Joane, nel secondo tempo meta azzurra con Pani. Galles 0 Italia 16. Poi Garbisi trasforma e il punteggio dell’Italia sale a 18. Meta Galles al 64esimo dopo una accurata revisione del TMO. Al 71esimo Paolo Garbisi con un calcio straordinario porta l’Italia a +14. Martin Page-Reno trasforma con una pedata straordinaria e l’Italia vola sul 24 a 7. È fatta. Meta Gallese al 79esimo di Rowlands trasformata da Lloyd (12-24). Seconda meta gallese all’82esimo con un assolo di Grady trasformato da Lloyd. La partita termina col brivido finale, ma ci sta.
IL MIGLIOR TORNEO DI SEMPRE – Il Sei Nazioni ha cambiato il dna del l’Italrugby. Al netto del verdetto di Cardif (vittoria strameritata) l’Italia ha registrato una crescita continua dimostrando di avere le qualità per essere competitiva. La conferma si è avuta coi match di Francia e Scozia. In particolare il successo sulla Scozia (9 marzo), ha ribadito che ci sono le qualità per essere competitivi. Il Ct Gonzalo Quesada ha avuto il coraggio di affrontare una scommessa, sapendo di avere pochissimo tempo per lavorare con la squadra prima del Sei Nazioni. Ma ha ricevuto anche una Italia già trasformata mentalmente dal suo predecessore Crowley.
Il torneo è cominciato bene il 3 febbraio contro l’Inghilterra ed è finito meglio.L’Italia, con gli inglesi,in ha perso di tre punti (24-27) realizzando 3 mete ( doppietta Allan, e terza meta a tempo scaduto con Ioane). Poi l’11 febbraio, in Irlanda, l’Italia ha subito una batosta da una Irlanda, a dir poco ,spietata (36-0). Una lezione: 3 mete subite per tempo e molte difficoltà in mischia e touche. Domenica 25 febbraio c’e’ stato l’acuto in Francia, pareggio (13-13) e tanta rabbia. Paolo Garbisi contro i transalpini (in uno in meno per tutto il secondo tempo) ha sbagliato, a tempo scaduto, il piazzato che avrebbe dato agli azzurri il successo. Poi l’impresa dell’Olimpico di sabato 9 marzo, a Roma: Italia vittoriosa sulla Scozia (31-29) con cuore e coraggio confermando la grande prova del pareggio con la Francia. Gli azzurri in rimonta hanno domato gli scozzesi tornando alla vittoria in casa nel Sei Nazioni che mancava dal 2013. Stadio (tutto esaurito) in delirio. In evidenza Joan Brex che ha segnato una meta di astuzia evitandone un’altra con un recupero prodigioso.