di STEFANO CASINI
Si é conclusa la settimana ed anche il soggiorno in Uruguay del Direttore Generale dell’Istituto MAGGIA di Stresa Prof.Dott. Fiorenzo Ferrari. Essere il principale Dirigente dell’Accademia di Turismo piú importante d’Italia e delle piú importanti del mondo non é facile. Oltre 700 alunni e 150 impiegati, fanno del MAGGIA un complesso d’eccellenza dell’Italia a livello mondiale e il Dott. Ferrari, con i suoi giovanissimi 42 anni, lo fa con molta dedicazione e capacitá.
Gente d’Italia gli ha chiesto le sue impressioni, un bilancio di questo suo viaggio in Uruguay, Montevideo, Punta del Este, la UTU.
“ É stato un bilancio piú che positivo. Questa opportunitá é nata da un incontro con il Sottosegretario del Ministero del Turismo dell’Uruguay Remo Monzeglio, un allievo del nostro Istituto di 50 anni fa e vedo con piacere e orgoglio che, se un alto dirigente a livello ministeriale di un altro paese, cerca ancora un contatto con la sua scuola e si ricorda di noi e ci ha invitato a visitare il suo paese, significa che MAGGIA puó cambiare la vita delle persone. Bilancio positivo ancheperché son stati giorni di molto lavoro, di conoscenza reciproca con l’Universitá del Lavoro, la UTU che, piú avanti, visiterá la nostra Scuola a Stresa”.
Come le é parsa Punta del Este come struttura, essendo un po’ il centro baleare VIP del continente
“ A dire il vero ho trovato Punta del Este un po’ la Capri o la Saint Tropez dell’America Latina. Un posto strepitoso dal punto di vista naturalistico e ho anche apprezzato molto l’ospitalità degli operatori e dei cittadini: il sorriso, il calore umano. Penso comunque che ci sono dei margini di miglioramento sull’attenzione al dettaglio, che ho visto che manca un po’, essendo oggi uno dei pilastri del turismo a livello mondiale. In questo senso, speriamo proprio che il nostro Istituto possa aiutare per lo sviluppo di questo settore in Uruguay, per dare un servizio di ospitalitá e ristorazione migliore”
Ci sono concrete possibilità di accordi tra MAGGIA e la UTU?
“L’Istituto MAGGIA è una scuola pubblica e gratuita proprio come la UTU, quindi dopo un’intera giornata di lavoro con dirigenti e professori della UTU che verranno alla mia scuola prossimamente, stiamo anche pensando in un interscambio di studenti che possano imparare le culture enogastronomiche dei due paesi. É piú complicato che farlo nell’ambito europeo per le distanze ma siamo sicuri che potremo realizzare questi interscambi. Per noi é molto importante e pensiamo che si possono anche utilizzare piattaforme che son state molto opportune in epoca di pandemia, come Zoom, per esempio. Questo aiuterá molto affinché alunni e professori, quando vengano da noi o noi qui in Uruguay, potremo essere preparati meglio”
Anche se lei dirige una Scuola di un paese che è tra i piú importanti del mondo dal punto di vista turistico, sicuramente, quando si esce dall’Italia si puó imparare. Cosa ha imparato in Uruguay?
“Ció che mi ha piú stupito in Uruguay é la grande rete esistente tra UTU, aziende, Stato, operatori turistici e alberghieri, e dipartimenti. Ho visto che le persone si conoscono tra di loro e ho avuto la sensazione che tutti insieme vanno sulla stessa direzione e questo é un obiettivo che, ovviamente, abbiamo anche noi in Italia”