Gente d'Italia

Dalla poltrona alla sedia fino al banco degli accusati: l’inarrestabile caduta dell’ex ambasciatore pro-tempore in Uruguay Iannuzzi

di ROBERTO ZANNI

Tra i tanti 'detti popolari' della lingua spagnola, uno tra i più conosciuti e usati in tutta l'America Latina è sicuramente 'borron y cuenta nueva'. Probabilmente non ha bisogno di traduzione nemmeno per chi non si arrangia con la lingua, ma in ogni caso, tanto per essere chiari, vuol dire 'tabula rasa', un nuovo inizio. Insomma cancellare il passato come se non fosse successo nulla. Sicuramente viste le sue origini, fa parte anche del vocabolario dell'ex ambasciatore pro tempore Giovanni Iannuzzi che non c'è dubbio ci contava molto una volta che gli è stata finalmente levata la poltrona a Montevideo per avere in cambio la sedia di passacarte alla Farnesina. Ma c'è un limite a tutto e le nefandezze commesse da Iannuzzi in Uruguay non possono e non potranno mai essere dimenticate. È un vaso di Pandora che aspetta solo di essere scoperchiato, ma, questa è la bella notizia, si sta già cominciando. Come potete leggere a parte, alcuni consiglieri del Comites di Montevideo (Alessandro Maggi, Jose Mendez Zilli, Silvana Antonelli) insieme a Filomena Narducci - che per gli italiani in Uruguay (e non solo) significa tutto - ci hanno mandato una lettera aperta nella quale oltre a ricordare il valore e il peso dell'assenza di 'Gente d'Italia' nelle edicole, denunciano una delle tante mancanze di Iannuzzi nel suo fallimentare mandato uruguaiano: nella foga di dare addosso con una valanga di menzogne al nostro/vostro giornale, al Direttore Mimmo Porpiglia, a tutta la redazione l'ex diplomatico è incappato nella grossolana mancanza (una delle tante) di vigilare, come suo dovere, che leggi e regolamenti venissero rispettati, in questo caso dal Comites. O più probabilmente lo sapeva che la firma di Aldo Lamorte sul parere non vincolante contro 'Gente d'Italia' non poteva essere apposta in quanto la carica di presidente del Comites non è abbinabile a quella di consigliere del CGIE. Dicevamo che crediamo fosse a conoscenza dell'incongruenza, ma non poteva certo mettersi contro l'amico di merenda Lamorte e il protettore con le sue stesse origini argentine, Ricardo Merlo: troppi affari assieme... 
Così la denuncia di Narducci e dei tre consiglieri del Comites avrà un immediato seguito nelle aule di un tribunale italiano: perchè 'Gente d'Italia' è pronta a portare sul banco degli accusati Iannuzzi e il solito Lamorte per metterli di fronte alle loro responsabilità, penali e civili. E non sarà la prima e nemmeno l'ultima volta. 
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