Per ogni paziente oggi è possibile una 'fotografia' sempre più particolareggiata e precisa del tumore che lo ha colpito, con la possibilità di cure personalizzate.
In Italia si registrano infatti oltre 31mila casi l'anno di neoplasie con mutazioni geniche, ovvero tumori che presentano particolari mutazioni di geni, e questo apre le porte ad una medicina di precisione che rende appunto le cure più mirate.
La priorità è quindi implementare la personalizzazione degli strumenti diagnostico-terapeutici ed è anche necessario riorganizzare le sperimentazioni cliniche attraverso l'IA. E' il messaggio degli esperti in occasione del 4/o convegno internazionale Italian Summit On Precision Medicine, che vede riuniti a Roma oltre 150 oncologi da tutta Europa e dagli Stati Uniti per discutere delle prospettive future della oncologia di precisione Oltre 31mila nuovi casi di cancro l'anno sono dunque legati ad alterazioni di geni coinvolti nell'insorgenza e nello sviluppo di neoplasie. I più frequenti sono: tumore del seno (5.500), colon-retto (2.800), polmone (2.200), prostata (2.100) e pancreas (2.045). La medicina di precisione "è una novità sorprendente e deve cambiare il nostro approccio alle oltre 200 malattie oncologiche - afferma Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata-Fmp -.
L'individuazione di varianti patogenetiche di alcuni geni è importante in tutte le fasi della malattia oncologica, dalla diagnosi alle fasi metastatiche, senza dimenticare che alcune di queste alterazioni possono guidare percorsi di prevenzione più efficaci concentrando accertamenti spesso ad alto costo nelle persone a rischio d'insorgenza di malattia per la presenza di specifiche alterazioni genomiche. È così possibile ottenere un'efficace prevenzione con interventi terapeutici precoci".