Una combo con le foto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della segretaria del Pd, Elly Schlein ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

di ENRICO PIRONDINI

Elezioni, Primo Maggio, stop per la presentazione delle liste per le Europee di giugno.  Non poche le sorprese, i colpi di scena, le candidature last minute; e, come al solito, le polemiche. Ne è uscita una galassia eterogenea, con candidati diversi e non armonizzati. Una mappa composita di vip e leader, di pesci pilota e “acchiappa voti”. E sullo sfondo le difficoltà dei piccoli partiti esclusi dalla corsa per non aver raggiunto le 150.000 firme necessarie per la presentazione del simbolo; ne sanno qualcosa Marco Rizzo (Partito Comunista) e Cateno De Luca (Sud chiama Nord ).

LA CARICA DEI CANDIDATI ALLE ELEZIONI EUROPEE

I LEADER IN LISTA – Un sestetto tutto da seguire : Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda (candidato “contro gli anti europeisti”), Emma Bonino e infine Matteo Renzi che ha annunciato in extremis che sarà candidato “ma all’ultimo posto”. E, se sarà eletto, ha promesso che andrà a Strasburgo.

I LEADER CHE HANNO DETTO DI NO – Sono due: Matteo Salvini, uno dei pochi leader ad aver tenuto fede alla scelta di non candidarsi, e Giuseppe Conte leader dei 5 Stelle che, a differenza dell’alleata Elly Schlein, ha annunciato per tempo che non sarebbe stato in lista .

LE POLEMICHE E I VIP

Una dozzina i Vip coinvolti: Lucia Annunziata che è capolista Pd nella circoscrizione Sud; Vittorio Sgarbi che a sorpresa corre con il partito di Meloni; Michele Santoro che sarà in tutte le circoscrizioni con la sua lista Pacifista; Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency, capolista Pd nel Nord-Ovest; Sergio De Caprio il capitano Ultimo (l’ufficiale che ha catturato Riina) è inserito nella maxi lista di Cateno De Luca; Carolina Morace, la leggenda del calcio femminile, è stata scelta dal Movimento 5 Stelle.

Le polemiche più forti le hanno scatenate il generale Roberto Vannacci e la maestra di Monza Ilaria Salis, l’attivista detenuta a Budapest che ha scelto AVS. Ma altre polemiche hanno accompagnato un quartetto divisivo: Mimmo Lucano che ha snobbato il Pd per la Sinistra; Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire che ha creato imbarazzi al Pd per le sue nette posizioni pacifiste; Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, riconfermato dal Pd nonostante sia contrario a inviare armi in Ucraina.

Infine Stefano Bandecchi, il vulcanico ex sindaco di Terni, capolista ovunque tranne che al Centro, per Alternativa Popolare.

I PEZZI DA 90 – Cinque i grandi calibri: Stefano Bonaccini (Pd) capolista nel Nord-Est; Letizia Moratti l’ex ministra è il nome forte di Forza Italia nel Nord-Ovest; Pasquale Tridico l’ex presidente INPS che è stato scelto da Conte alla testa della lista al Sud del M5S; Dario Nardella, sindaco di Firenze, è uno dei nomi grossi nella circoscrizione Centro per il Pd; infine Antonio Decaro, il sindaco di Bari travolto dalla bufera pugliese; è in corsa al Sud per il Pd.

GLI STRANIERI – Due i personaggi: Graham Watson, il libdem scozzese scelto da Renzi-Bonino per il collegio Nord-Est sotto il simbolo Stati Uniti d’Europa. Natalya Kudryk, la giornalista Ucraina che si presenta con Calenda nella circoscrizione Centro.

IL TRIO FUORI GIOCO – Sono tre nomi che hanno molto fatto discutere nell’ultimo mese : Roberto Formigoni, Andrea Orlando, Arianna Meloni. L’ex governatore lombardo non è stato scelto da Forza Italia; l’ex ministro Orlando ha declinato l’invito che gli aveva fatto Elly Schlein. Quanto alla sorella della premier Meloni, va detto che Arianna ha preferito restare fuori dalla contesa e si è giustificata: ”Sono timida e preferisco stare dietro le quinte