di SANDRO DE RICCARDIS, ROSARIO DI RAIMONDO

“Processate Daniela Santanchè”. La procura di Milano ha depositato in queste ore la richiesta di rinvio a giudizio per il ministro del Turismo di Fratelli d’Italia, in uno dei due filoni per i quali nelle scorse settimane sono state chiuse le indagini, quello sulla presunta truffa sui fondi Covid.

Secondo le indagini del procuratore aggiunto Laura Pedio e dei pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, ci sarebbe stata una erogazione di 126 mila euro di contributi per 20 mila e 117 ore di cassa non dovuta a favore di società del gruppo Visibilia, dal maggio del 2020 al febbraio del 2022. L’ipotesi di reato è infatti quella di truffa ai danni dell’Inps, che riguarda Daniela Santanchè, il suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e un terzo indagato, il manager esterno Paolo Giuseppe Concordia.

La presunta truffa all’Inps riguarda i fondi incassati per la cassa Covid a zero ore in relazione a tredici dipendenti di Visibilia Editore e Concessionaria, mentre gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno ricostruito come i dipendenti avessero continuato a lavorare.

Indagate anche le due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, a cui la procura contesta – insieme agli altri indagati - "l'ingiusto profitto" e la "percezione indebita" della cassa integrazione in deroga prevista dai vari decreti a sostegno delle imprese approvati dal Governo durante l’emergenza pandemica.

Il fascicolo in procura era stato aperto dopo la denuncia di Federica Bottiglione, responsabile Investor Relations di Visibilia Editore, che aveva scoperto soltanto al momento di leggere le sue buste paga di essere stata messa in cassa integrazione a sua insaputa, nonostante avesse continuato a lavorare per tutto il periodo della pandemia. Agli atti ci sono anche le sue chat con Dimitri Kunz D’Asburgo. Il 12 novembre del 2021, il compagno di Santanchè è al telefono con la manager e cerca di dissuaderla dal segnalare l’anomalia. “Fede, perché se fai casino, fai un macello”. E ancora: “Federica scusami… adesso, è chiaro che non è che possiamo renderli all’Inps perché sarebbe come ammettere… Non lo puoi fare Federica, sennò metti nei casini tutti”. La denuncia invece parte, fino alla richiesta di processo arrivata oggi.

Poche settimane fa la procura ha chiuso anche il secondo fascicolo su Daniela Santanchè e la galassia delle sue società del gruppo Visibilia. L’accusa è di falso in bilancio, per irregolarità e bilanci truccati – secondo la procura – dal 2016 e il 2022. Acrobazie contabili per nascondere perdite milionarie che non avrebbero permesso la continuità aziendale del gruppo. Anche per questo secondo filone, dopo aver chiuso le indagini nelle scorse settimane, chiederà a breve il rinvio a giudizio.