Europa League
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ROMA – Milan-Juventus a Londra. O il Clasico, Real Madrid-Barcellona, magari a Roma. Ma anche – chissà – un imperdibile Lecce-Frosinone a Lione. La Fifa vuole sradicare i campionati nazionali, esportarli all’estero, rimescolare i confini del calcio europeo. Un percorso avviato ufficialmente con l’annuncio della creazione di un gruppo di lavoro apposito, chiamato a delineare i contorni di questa rivoluzione a suo modo epocale. Lo ha ha confermato il Consiglio che si tiene in questi giorni a Bangkok. La Liga ha già fatto sapere che spera di fare programmare partite di campionato all’estero entro il 2025.

Il gruppo di lavoro sarà composto da 10 a 15 persone con esperienza in tutto tondo nel calcio, tra club, leghe e associazioni di tifosi. Sarà indipendente ma il suo lavoro dovrà tenere conto di una serie di principi: l’equità, l’adeguatezza del preavviso ai tifosi che potrebbero perdere l’opportunità di assistere a una partita sul proprio territorio, eccetera eccetera.

In realtà la pressione per un’apertura internazionale del calcio nazionale non è cosa di oggi. La Premier League è stata costretta ad abbandonare i piani per una “39esima partita” più di dieci anni fa di fronte alla forte opposizione della stessa Fifa. Altri campionati sono più interessati a attingere all’interesse internazionale, e i migliori club sono desiderosi di massimizzare i profitti sfruttando le vetrine non ancora commercializzate.