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Imparare ad avvistare i delfini tra le onde del mare, riconoscerne la specie, fotografarli nel modo migliore e gestire in tutta sicurezza l'incontro ravvicinato senza disturbarli e rischiare incidenti.

Un corso di Dolphin Watching, si tiene il 20 e il 21 maggio nell'Area marina protetta (Amp) di Punta Campanella, tra i golfi di Napoli e Salerno.  Il corso -  parte del più ampio progetto europeo Life Delfi, coordinato da CNR-IRBIM e cofinanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea - ha l’obiettivo di ridurre le interazioni in mare tra delfini e pesca grazie alla diffusione di dissuasori acustici da installare sulle reti e che sono in grado di tenerli a distanza di sicurezza.

Il coinvolgimento dei pescatori non si è fermato alla diffusione dei dissuasori ma anche all'utilizzo di strumenti alternativi per la pesca, come le nasse che non sono pericolose per i delfini e assicurano un ottimo pescato. I corsi di formazione per dolphin watching sono inoltre anche una proposta come attività economica alternativa, e aperti anche a chartesisti e subacquei. L’obiettivo è quello di formare figure specializzate nelle tecniche di avvistamento e riconoscimento dei delfini. Figure professionali in grado di promuovere e gestire attività di Dolphin watching in zone frequentate dai cetacei.

L’iniziativa del 20 e 21 maggio coinvolge circa 50 partecipanti ed è coordinata dall’Università di Siena, con il gruppo di ricerca Magia-Mare Siena di cui è responsabile scientifico la professoressa Letizia Marsili. Coinvolti, l'Amp Punta Campanella, il CNR-IRBIM di Ancona- capofila del progetto- l’Università di Padova e Legambiente.

Le lezioni, sia teoriche che pratiche con uscite in mare, approfondiranno temi quali la biologia ed etologia dei delfini, le minacce e lo stato di conservazione di questi cetacei con fucus sulle tecniche di riconoscimento, avvistamento, di fotografia e alle buone pratiche per gestire in maniera sostenibile un’attività di Dolphin watching. Saranno affrontati anche temi di carattere veterinario, quali metodi sulla valutazione visiva dello stato di salute dei cetacei e cenni sul primo soccorso dei delfini impigliati in attrezzi da pesca. Lezioni anche sull’importante ruolo dei pescatori nella conservazione dei cetacei, sulle buone pratiche per la gestione dei delfini catturati nelle reti e dei cetacei nelle aree portuali.

"Questo corso – spiega Lucio Cacace, presidente dell’Amp Punta Campanella – è un'opportunità per molti operatori del mare, dai pescatori ai charter ai diving, che avranno così la possibilità di ampliare le loro attività in modo sostenibile”. “Il coinvolgimento dei pescatori e di altri attori nella tutela di una specie così carismatica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del progetto - osserva il direttore dell'Amp Punta Campanella, Lucio De Maio - La sinergia e la collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati può portare risultati importanti per le nostre azioni di tutela e per lo sviluppo di un turismo attento alla salvaguardia della natura e degli ecosistemi"