Nel contesto della crisi del sistema di distribuzione elettrica in Venezuela, con un aumento drammatico dei blackout e l'avvio del razionamento energetico, le autorità del governo di Nicolas Maduro hanno dichiarato guerra alle voraci "miniere" di criptomonete.
Una perquisizione condotta la settimana scorsa in una località dello stato di Aragua ha portato alla scoperta di un capannone con 2.300 computer collegati in serie dediti a generare pazientemente i pesantissimi codici criptati che garantiscono la sicurezza delle criptovalute.
La scoperta è risultata decisiva per la successiva decisione del governo di dare uno stop a uno degli ultimi escamotage adottati dalla popolazione per eludere la crisi economica e l'inflazione che attanaglia il Paese da anni.
Minare bitcoin in Venezuela può essere infatti estremamente redditizio tenendo conto del costo esiguo della bolletta.