(Foto Ansa)

di MARIO PICCIRILLO

ROMA – E’ finita da un bel po’ l’era dei nomi e cognomi. Dei Massimo e dei Moratti, ma persino dei Steven e dei Zhang. Delle persone, delle facce. Anche l’Inter da oggi appartiene ad un fondo. E’ arrivata anche la burocratica “escussione del pegno”. E allora capiamo chi c’è davvero laggiù, nel fondo della nuova proprietà dei novelli campioni d’Italia. Oaktree, il fondo statunitense che prende possesso da oggi delle azioni del club – visto che la famiglia Zhang non ha ripagato il finanziamento da 395 milioni (interessi compresi) in scadenza – è una delle principali società globali di gestione degli investimenti alternativi con esperienze nella strategia del credito con un approccio “opportunistico”. Lo spiega (per quanto è possibile) lo stesso fondo sul proprio sito.

“Nel Maggio 2021 – si legge nel comunicato che ufficializza il passaggio di proprietà – con l’Inter che si avviava a registrare perdite finanziarie record per l’esercizio finanziario 2020/2021, Oaktree ha fornito alle holding dell’Inter le risorse necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria del Club e continuare così ad operare, garantendo anche il pagamento di giocatori e dipendenti. Nei tre anni trascorsi dall’intervento di emergenza di Oaktree, l’Inter ha vinto la sua ottava e nona Coppa Italia, si è assicurata la sesta, settima e ottava Supercoppa, e ha guadagnato il 20° scudetto e la storica seconda stella, oltre ad aver raggiunto la finale di UEFA Champions League per la prima volta dal 2010″.

Al 31 marzo 2024, Oaktree aveva oltre 192 miliardi di asset in gestione, con 65 dei 100 più grandi piani pensionistici statunitensi, più di 500 società in tutto il mondo, 39 dei 50 piani pensionistici statali negli Stati Uniti, 275 fondi di dotazione e fondazioni a livello globale e 15 fondi sovrani. Complessivamente – ricorda Calcio e Finanza – il fondo ha più di 1.200 dipendenti con uffici a Los Angeles (sede centrale), New York, Londra, Parigi, Dubai, Hong Kong, Tokyo, Pechino, Shanghai e Sydney.

Il fondo già possiede il Caen. E Steven Kaplan, uno dei co-fondatori, è co-proprietario dello Swansea ed azionista di minoranza dei Memphis Grizzlies di Nba, mentre un altro dei co-fondatori, Bruce Karsh, è azionista di minoranza e nel CdA dei Golden State Warriors.

Ma i fondi sono scatole ad incastro, molto complicate. Dietro Oaktree c’è infatti Brookfield, fondo canadese che ne possiede il 72%, ma dovrebbe arrivare ad una quota del 100% entro il 2029. A sua volta Brookfield Asset Management è uno dei principali gestori patrimoniali alternativi a livello mondiale con oltre 900 miliardi di dollari di asset tra immobili, infrastrutture, energia rinnovabile, private equity e credito. Tra i maggiori azionisti di Brookfield ci sono anche investitori istituzionali, come la Royal Bank of Canada.