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Insufficienza respiratoria acuta, una nuova epidemia tra gli anziani

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E'in atto una nuova epidemia tra gli anziani: è l'insufficienza respiratoria acuta, causa di accessi in Pronto Soccorso e ricoveri ospedalieri.

È allarme lanciato dai geriatri in occasione del 38/mo Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot).

Questa patologia, infatti, spiegano gli esperti, "è sempre più frequente e colpisce fino al 40% di pazienti con più di 75 anni ricoverati in reparti per acuti ospedalieri, con rischio di mortalità fino al 20-25% circa, come risulta da uno studio recentemente pubblicato nella rivista internazionale Internal and Emergency Medicine e condotto nella Geriatria dell'Azienda ospedaliera di Cosenza. Questi dati confermano ulteriormente l'appropriatezza dell'accesso degli anziani in Pronto Soccorso".
L'insufficienza respiratoria acuta (carenza di ossigeno nel sangue arterioso) è "la prima diagnosi di dimissione dei pazienti con più di 75 anni - sottolinea Filippo Luca Fimognari, direttore scientifico Sigot e direttore della Uoc di Geriatria e del Dipartimento Medico dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza -.
Uno studio appena pubblicato e basato su 2024 ospedalizzazioni nella Geriatria della nostra Azienda ospedaliera, ha rilevato che ne era affetto ben il 48% dei pazienti. Può essere provocata da varie patologie acute, in primis lo scompenso cardiaco, ma anche da Bpco riacutizzata, polmoniti, embolia polmonare, sepsi, versamenti pleurici. È dunque necessario identificare subito le cause per definire la prognosi, che spesso è negativa, con una mortalità intra-ospedaliera del 20-25%, e per poter trattare le patologie sottostanti". Per fronteggiare tale patologia "serve anche un impegno del territorio per i pazienti dimessi che spesso necessitano di una ossigeno-terapia a domicilio, ma soprattutto rimane centrale il ruolo dell'ospedale, poiché i pazienti che arrivano in Pronto Soccorso con questa patologia costituiscono una percentuale consistente di codici ad alta gravità. Devono essere accolti senza pregiudizi e ricoverati tutte le volte in cui il ricovero sia ritenuto clinicamente opportuno", aggiunge Fimognari. Dunque, "bisogna ribadire che l'idea che gli anziani accedano in Pronto Soccorso per motivi inappropriati sia un pregiudizio, come certificato da vari studi", conclude Alberto Ferrari, presidente onorario Sigot.

 

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