Gente d'Italia

Possibile incontro domani al Cairo per la riapertura del valico di Rafah

Rafah (Foto archivio)

Potrebbe tenersi già domani al Cairo l'atteso incontro a tre, Egitto-Israele-Stati Uniti per concordare la riapertura, nelle ore successive, del valico di Rafah sotto il controllo di Egitto e Autorità Palestinese, e il ritiro di Israele dal passaggio di frontiera.

Lo ha detto all'ANSA una fonte di alto livello della sicurezza egiziana.

La fonte ha confermato che sono in corso "intensi contatti tra Egitto e Israele, con la mediazione degli Stati Uniti, per aprire il valico di Rafah e consegnare rapidamente aiuti umanitari a Gaza". L'obiettivo è la ripresa nel tempo più breve possibile della consegna degli aiuti umanitari, dell' assistenza medica e di cibo e carburante per la popolazione palestinese, ma anche lo sblocco dell'accoglienza di palestinesi feriti e malati, stranieri e titolari di doppia nazionalità in uscita da Gaza verso l'Egitto.

Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha annunciato intanto che questa mattina le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah sul lato egiziano e hanno preparato e inviato 250 camion di aiuti umanitari, incluse 4 autocisterne di carburante, al valico di Kerem Shalom.

Operazioni israeliane nella parte centrale di Rafah

L'Idf, per la prima volta, ha detto che sta operando nella parte centrale di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in quell'area sono stati "localizzati lanciatori di razzi di Hamas, imbocchi di tunnel del terrore e armi" e "smantellato un deposito di armi di Hamas". Nella zona di Rafah inoltre - secondo la stessa fonte - sono state localizzate "numerose armi". Oltre a Rafah l'Idf ha detto che sta continuando ad operare a Jabalya nel nord della Striscia

L'Idf annuncia aver concluso le sue operazioni a Jabalya

L'esercito israeliano ha concluso le sue operazioni a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, in quelli che sono stati definiti tra i combattimenti "ravvicinati" più intensi della guerra a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo una stima di "500-600 operativi di Hamas uccisi" nella battaglia.

Secondo la stessa fonte, i tunnel costruiti sotto Jabalya "arrivavano fino a 500 metri dal confine israeliano e sono stati realizzati per entrare" all'interno di Israele. Il portavoce ha poi spiegato che l'Idf ha messo in pratica a Jabalya le "lezioni apprese operando a Khan Yunis", circondando "i miliziani di Hamas che erano nel sottosuolo". I tunnel - ha proseguito - hanno condotto i soldati "ai centri di comando, a grandi depositi di munizioni" le informazioni ottenute " hanno aiutato l'esercito a recuperare i corpi di sette israeliani rapiti il 7 ottobre.

Inoltre, l'esercito ha annunciato la morte di altri due soldati uccisi in combattimento a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che si tratta del riservista Adar Gavriel (24 anni) e di Yonatan Elias (20 anni). Il bilancio dei soldati morti a Gaza - dall'inizio delle operazioni di terra nella Striscia - sale così a 294

Raid contro Hezbollah nel sud del Libano

L'aviazione israeliana durante la notte ha attaccato quattro postazioni degli Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui gli attacchi sono avvenuti nelle aree di Aitaroun e Markaba

Due combattenti di Hezbollah sono morti in raid di Israele nel sud del Libano. Lo ha riferito il movimento armato libanese filo-iraniano in un comunicato diffuso nelle ultime ore. I due combattenti sono stati uccisi nella zona di Hula, nel settore orientale della Linea blu di demarcazione tra i due paesi a seguito di bombardamenti israeliani. Sono più di 300 i miliziani di Hezbollah dichiarati uccisi dall'inizio del nuovo round di guerra con Israele a ottobre scorso.

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